Oggi alle 18 Europe for peace Piacenza in piazza Cavalli per la pace e per il futuro dell’umanità. Trattativa dunque ma con quali obiettivi realistici?

Oggi pomeriggio in piazza Cavalli alle 18 ‘Europe for peace Piacenza’ invita tutta la città ad una manifestazione “per la pace in Ucraina e in tutto il mondo, per i diritti, per la giustizia climatica e sociale, per la democrazia, per il futuro dell’umanità intera“, portando fiori di carta realizzati a casa o a scuola.

La guerra – spiega una nota – ingoia anche la democrazia e si affaccia lo spettro del conflitto nucleare anticipato dall’uso di armi proibite come le bombe a grappolo“. Dunque tacciano le armi, è il tempo della cura e della pace, proseguono i promotori dell’iniziativa. “In un momento in cui il conflitto in Ucraina continua a causare sofferenza e distruzione, è fondamentale sottolineare il nostro impegno per una soluzione diplomatica che garantisca una pace giusta e duratura, rispettando i diritti fondamentali delle popolazioni coinvolte. Qualunque giudizio si dia su come è stata condotta la guerra o si passa alla trattativa oppure è guerra ad oltranza. Per il bene di tutti i popoli coinvolti e per evitare ulteriori inutili carneficine, cessare il fuoco è la sola condizione per consentire le trattative necessarie ad affrontare alla radice le cause del conflitto e porre le basi per un futuro comune“.

Parole e manifestazione assolutamente condivisibili ma attenzione alla necessità di un approfondimento reso indispensabile dalla possibilità che, dietro ad affermazioni che potrebbero rivelarsi general generiche potremmo trovare ogni tipo di soluzione proposta, comprese quelle impercorribili perché caratterizzate da unilateralismo. Come ad esempio che base e scopo della trattativa e della pace voluta ci stia la pretesa del totale ritiro delle truppe russe e dell’affermazione della totale sovranità ucraina sui territori occupati. Una soluzione che non sarà mai accettata da Mosca e come tale una non soluzione. Una trattativa che non prenderà mai il volo e una guerra che continuerà continuando a seminare morte e distruzione. nel nome di una lotta per l’affermazione di un dominio e di un equilibrio di potere mondiale che vede contrapposti i tre grandi potenti della Terra, Russia, Stati Uniti e Cina con il popolo ucraino (e forse domani l’intera Europa) usato come semplice agnello sacrificale.

Quale trattativa e quali obiettivi dunque che garantiscano una pace effettiva? Si segnala una proposta formulata da quattro esperti tedeschi già nello scorso mese di agosto, proposta che innanzitutto riconosce il diritto dell’Ucraina all’autodifesa della nazione, ma ricorda l’obbligo della stessa Ucraina e dei suoi alleati di usare la ragione, di non contribuire all’aumento della violenza e della distruzione e di promuovere politicamente il raggiungimento di una pace nel limite del possibile giusta e duratura. “Né la Russia né l’Ucraina possono vincere questa guerra“, dicono, e quindi è necessario avviare subito urgenti negoziati di pace. “Altrimenti c’è un rischio crescente di escalation fino all’estremo, un conflitto militare tra la Nato e la Russia, con il pericolo reale di una guerra nucleare limitata al continente europeo“. Finora, secondi i quattro firmatari, non ci sarebbero prove che l’obiettivo politico dell’operazione militare speciale (della Russia) sia quella di conquistare e occupare tutta l’Ucraina dopo di che la Russia attaccherebbe i paesi della Nato. “Putin era disposto a negoziare con l’Ucraina e certamente lo è ancora a condizione che sia disposta a negoziare anche l’altra parte, cioè quella americana, ucraina e occidentale“.

Ma quale base per una trattativa? Molto dettagliata la proposta del quattro che prevede tre fasi: 1) cessate il fuoco ovvero cessazione delle ostilità con istituzione di una commissione diretta dall’ONU che supervisioni il processo; 2) negoziati di pace che prevedano il ritiro delle truppe di entrambe le parti e la definizione di accordi di sicurezza per l’Ucraina nonché approcci per risolvere lo status delle nuove repubbliche del Donbass e della Crimea rinunciando alla forza militare; 3) un ordine di sicurezza e di pace europeo.

Dunque, oggi alle 18, TUTTI IN PIAZZA CAVALLI nel nome della PACE ma sapendo che, per avviare un serio processo di pace, occorre fare i conti con la realtà ovvero che non si arriverà a nessuna cessazione delle ostilità che abbia come presupposto il ritiro unilaterale delle truppe russe e il disconoscimento dei territori a maggioranza russofona.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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