Intensa serata in compagnia con Nunzio Delpanno, classe 1938, che ha presentato poesie dai tre libri finora pubblicati e dai due già pronti ma ancora chiusi nel classico cassetto: pubblicare costa, non solo lacrime, sangue e sudore, il più delle volte costa nel senso che bisogna mettere mano al portafoglio ed è difficile poterselo permettere anche perché spesso si tratta di un investimento a fondo perduto. Certo, perduto nel senso concreto del termine: di ritorno ci si augurano emozioni tante, soddisfazioni pure, dindini zero speranze o poco più. Con qualcuno in casa che guarda il fatto di malocchio così, in nome della pace nel talamo coniugale, meglio chiudere quel famoso cassetto.
Ma i tre libri pubblicati da Nunzio comunque bastano e avanzano per condurre una serata nella quale si ripercorre, attraverso le parole in versi, la vita dell’uomo. Durante i giorni quando infuriava la guerra e la città veniva bombardata oppure con la mamma o il babbo ci si metteva in fila per ottenere, tessera annonaria alla mano, la misera razione di pane. Già, perché era fortunato chi stava in campagna e spesso la tavola era a disposizione tanto a pranzo quanto a cena mentre in città valeva una sola parola: fame e cinghia tirata allo spasimo.
Inevitabile poi cantare dell’amore incontrato, delle vicissitudini, degli eventi che rendono triste l’esistenza, delle gioie che sappiamo conquistare.
Così, dopo la gioventù, dopo gli anni dell’età matura, fino alla terza età quando le cose del mondo, della quotidianità sembrano avvolgersi in una specie di nebbia, i fatti della vita vengono vissuti con quel distacco che qualcuno chiama saggezza e che prelude all’avvicinarsi dell’ora dell’ultimo viaggio.
Ma attenzione: lo scorso 13 dicembre in via Roma al 163 era un giorno speciale, era il giorno della Santa Lucia, giunta nel corso della notte col suo ormai vecchietto ma sempre arzillo asinello per lasciare il dono di una serata d’emozioni, allegria, felicità all’insegna della poesia.
Cosi, in conclusione, mentre tutti si avviavano verso la seconda stanza della Scuola Azzurra in via Roma al 163 dove la tavola era imbandita col consueto buffet offerto da Fabbrica&Nuvole, Nunzio, gratificato giovane nell’anima, poeta riconosciuto, appassionato di lirica, da sempre ammiratore del tenore cittadino Gianni Poggi, ha improvvisato una cantata di gioia a sugellare la serata vissuta.
Magie della rassegna letteraria “i mercoledì coi grilli per la testa“.