Novità letterarie da InfiniteStorie.it (22/13) con i colori delle foto di Giorgio Picchioni

Sono rosse, più rosse di tutti i rossi – Foto di Giorgio Picchioni

Per tutti

* Apprendista per caso * di Vikas Swarup (Ed. Guanda, trad. di Seba Pezzani, pp. 396, euro 18,50). Per Sapna Sinha è l’occasione della vita: lasciare l’impiego da commessa e l’appartamento alla periferia di Delhi che condivide con la madre e la sorella per diventare amministratore delegato di una delle più grandi aziende indiane, un colosso da dieci miliardi di dollari. Il colpo di fortuna arriva dall’incontro casuale con Vinay Mohan Acharya, estroso presidente e fondatore del Gruppo ABC, uno degli uomini più ricchi del Paese. Per ottenere il posto, con relativo stipendio da favola, Sapna deve superare sette test, sette sfide che prenderanno forma una dopo l’altra nella sua vita di tutti i giorni e ne metteranno alla prova il carattere, il sangue freddo, il coraggio, la capacità di guidare e motivare gli altri, insomma tutte le doti di un bravo amministratore delegato. Lungo il percorso Sapna incontrerà personaggi di ogni genere, tra cui una gandhiana cleptomane e un commissario appassionato di poesia, una folla di contadini decisi a linciarla e un gruppo di aspiranti star di un reality. Si troverà a fronteggiare alcune grandi piaghe del suo Paese – come la corruzione, il lavoro minorile, i matrimoni combinati e il traffico di organi -, ma soprattutto imparerà a conoscere se stessa, le proprie qualità e i propri limiti, correndo con tutte le forze verso il traguardo, nonostante il terribile sospetto di essere soltanto una pedina nelle mani di un miliardario annoiato, la malcapitata protagonista di un passatempo crudele.

Quello spirito, dipinto di blu – Foto di Giorgio Picchioni

Per gli appassionati del genere “Thriller, Horror, Noir”

* La macchina dei corpi * di Warren Ellis (Ed. Longanesi, trad. di Massimo Gardella, pp. 292, euro 16,40). Il detective John Tallow ha appena assistito alla morte del suo compagno di pattuglia, ucciso da un inquilino impazzito sulle scale di un fatiscente condominio di Manhattan. La tentazione di mollare tutto è forte, ma Tallow non può cedere, non ora, perché in quello stesso palazzo ha fatto una scoperta tanto casuale quanto sconvolgente: un appartamento blindato e sospetto. All’interno, decine e decine di armi: sulle pareti, sul soffitto, sul pavimento. E basta un primo esame balistico per svelare una verità ancora più inquietante: ognuna di quelle armi è collegata a un delitto irrisolto. La scoperta di Tallow, nel giorno peggiore della sua carriera, costringe i colleghi a riaprire tutti quei casi, peggiorando ulteriormente la sua reputazione nel distretto. Ma dietro l’ostilità che il detective sente montargli intorno, dietro gli ostacoli che gli impediscono di portare avanti l’indagine, Tallow sente che c’è dell’altro. Qualcosa che lo spinge a cercare di risolvere l’enigma che si nasconde dietro quelle armi e che a poco a poco lo avvicina a un mondo in cui la nuova Manhattan e quella antica, con i suoi villaggi, i sentieri, le foreste, si sovrappongono come in una dissolvenza cinematografica. Un mondo in cui le ambizioni di alcuni degli uomini più potenti di New York incrociano le trame di un individuo misterioso, metodico e visionario che si fa chiamare “Il cacciatore”.

E la bandiera dei tre colori è sempre stata kla più bella e noi vogliamo sempre quella e noi vogliamo la libertà, e noi vogliamo sempre quella e noi vogliamo la libertà – Foto di Giorgio Picchioni

Per gli appassionati del genere “Letteratura al femminile”

* Colpo di fulmine * di Jennifer Bosworth (Ed. Corbaccio, trad. di Elisabetta De Medio, pp. 340, euro 17.60). Mia Price è drogata di fulmini. È sopravvissuta a infinite scariche elettriche, ma la sua dipendenza dall’energia scaricata dai temporali mette in pericolo la sua vita e la vita di chi le sta intorno. Per questo si sente tranquilla a vivere a Los Angeles, perché è rarissimo che si scatenino temporali. Ma quando un terremoto devasta la città, il posto che lei credeva il più sicuro al mondo si trasforma letteralmente in un inferno. Le spiagge diventano gigantesche tendopoli e il centro è una terra perduta dove spadroneggiano bande di saccheggiatori e assassini. Due gruppi di fanatici si contendono il governo della città ed entrambi vedono in Mia una conferma alle loro concezioni apocalittiche, perché credono che Mia sia connessa alla tempesta elettrica che ha preceduto il terremoto e che si ripresenterà ancora più letale. Mia vorrebbe potersi fidare di Jeremy, affascinante ed enigmatico, che ha promesso di proteggerla e verso il quale si sente attratta da una forza e una passione irresistibili, ma dentro di sé teme di essere ingannata. E soltanto quando tutto sembra perduto e la catastrofe finale sta per abbattersi sulla città, Mia capirà come usare il suo potere per salvare le persone che ama. E capirà se Jeremy la ama davvero.

* Niente è più vero di una bugia * di Lucy Robinson (Ed. tre60, trad. di Federica Ressi, pp. 404, euro 9.90). Per anni Charley Lambert si è dedicata anima e corpo all’azienda per cui lavora: non solo è una work-addicted convinta, ma si è anche innamorata del suo capo. Perciò, quando si rompe una gamba le crolla il mondo addosso: per la prima volta in vita sua è costretta a fermarsi, letteralmente. E, come colpo di grazia, scopre che il suo capo ha deciso di sposare un’altra donna. Per non restare a piangere sul suo cuore spezzato e non impazzire di noia, Charley fonda la First Date Aid, una società che offre un servizio di ghost-writing per quanti muoiono dalla voglia di trovare l’amore su internet ma non hanno il tempo o il talento per scambiare messaggi online con gli aspiranti partner. Charley non ha problemi a flirtare con perfetti sconosciuti per conto delle clienti, ma le cose si complicano quando viene ingaggiata da Shelley, una donna in carriera che le somiglia molto. Quando Shelley chiede a Charley di contattare William, la ragazza resta subito affascinata da questo dottore spiritoso e intrigante ma al tempo stesso profondo, che sembra penetrare le difese di Charley con una facilità estrema. L’affinità immediata con William la spinge a dar sfogo a quelle che sono le questioni irrisolte della sua vita. E dalla comprensione all’amore il passo è breve. Da quel momento Charley è combattuta tra desiderio e senso del dovere: quando Shelley e William decidono finalmente di conoscersi, lei si presenta di nascosto all’appuntamento per spiarli. Ma già a un primo sguardo, William non sembra l’uomo che ha conosciuto in rete… perché in realtà anche lui ha ingaggiato un ghost-writer per gestire il proprio profilo online.

Grigio, splendente colore dell’amore – Foto di Giorgio Picchioni

Per gli appassionati dei generi “Azione” e “Fantasy e Fantascienza”

* Terminal War. Juggernaut * di Alan D. Altieri (Ed. Tea, pp. 252, euro 13,00). “La guerra è finita”. Così è scritto su monumento battuto dalla pioggia tossica, davanti a un edificio-simulacro. Non ci sono vincitori, dopo la guerra, non ci sono vinti, soltanto vittime. In un mondo in cui un’unica mega-corporazione chiamata Gottschalk possiede il dominio assoluto, la guerra, semplicemente, è diventata finanziariamente inutile. Un mondo senza più Stati, senza più nazioni, senza più eserciti. Un mondo dove le città sono “ecumenopoli”, metastasi urbane da decine, a volte centinaia di milioni di abitanti, nelle quali “chi ha vive, chi non ha muore”. Luoghi dove le scintillanti “enclaves” dei potenti sono assediate dalla tenebra delle “undercities” dei reietti, nelle quali l’unica legge è quella della strada. Perché la fine della guerra non significa affatto il tramonto della ferocia. Qualcuno, là fuori, continua a combattere. Sono gli Hunter/Killer, gli ultimi guerrieri, reliquie di un passato cancellato, araldi di un futuro di morte annunciata. E qualcun altro, dall’interno di un nucleo ad altissima tecnologia, ha bisogno degli Hunter/Killer. Un’entità subdola e multiforme decisa a individuare il guerriero terminale, ovunque esso si trovi. Sulla Terra, la guerra è finita, certo. Ma da qualche parte, in qualche “altro” luogo, c’è un nuovo nemico. In attesa. In agguato. “Terminal War. Juggernaut” è il romanzo di apertura di una nuova, esplosiva saga futuribile che porta il livello dello scontro oltre, ben oltre “i limiti estremi” dell’inumano.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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