“Non guardate …” (“MOS MI SHIKONI…”), lirica di Lumturi Lume Plaku, poeta albanese in Italia

25 anni fa, il 6 marzo, Lume sbarcava nel nostro paese. Arzyncampo ha raccontato qui la sua storia

Non guardate le mie rughe di sofferenze,
neanche tanti desideri bruciati, persi,
non guardatene anche i miei sogni chiusi, mai espressi,
vi prego non guardate…
il sguardo curioso, mi fa di più male…

Non guardate, vi prego anche le ferite sulla schiena,
ferite fatti dai punti dei coltelli del tradimento,
neanche le bruciature dentro nel mio cuore e le speranze spente
e non li contate, perché …
ce ne sono tante..

Guardate solo il sorriso versato sul mio viso,
sara sole, anche quando non sono felice,
sentite la mie canzone che li canterò
sempre, anche nei momenti difficili
e tristi…

Dopo aver scritto sette libri di poesie, romanzi, racconti e un libro bilingue in italiano-albanese, Lumturi Plaku propone al pubblico l’ottavo libro di poesie, in lingua italiana, “MI MANCHI”. Lumturi Plaku non è solo poetessa e scrittrice, è un vero e proprio terremoto. E’ una forza della natura, come le onde del mare che dolcemente vengono dipinte nelle sue poesie (Riccardo Baracco)

MOS MI SHIKONI…

Mos mi shikoni rrudhat e mia të vuajtjeve
e as dëshirat e vrara, ndër rrëza humbur,
mos mi shikoni as ëndërrat e arrnuara,
të burgosura, kurr shprehur,
ju lutem mos, se më jep më shumë dhimbje,
ai shikimi kurioz si në kërkime…

Mos më shikoni as goditjet gjak mbas shpine,
ato janë plagë marrë prej thikash tradhëtie,
mo më shihni as djegjet brënda zemrës
e as shpresat e shuara
e as mos u mundoni ti numuroni,
se, ufff… janë shumë e të pa shëruara…

Shikoni vetëm buzëqeshjen
hedhur trasparente mbi fytyrën time,
do jetë diell edhe kur s’do jem e lumturuar,
ndëgjoni këngët, që I këndova e do i këndoj,
ndoshta dhe me zë të stonuar…
gjithëmonë edhe në momentet e trishtuara.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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