“Mia madre”, lirica di Carlo Molinari, poeta presente nel gruppo fb ‘Aicab Tea Poetry’

Profumo, olio su tela, opera di Vincenza Conte
Mia madre
non ha mai danzato
alla Fenice o alla Scala.
Non ha mai avuto
un parterre di pubblico
pagante e gaudente,
in drappeggi da sera
e diademi da sciorinare.
Ha avuto solo pane secco
e una lacrima dura
per curvarsi a sollevare
i figli dalle sciagure.
Mia madre
non ha mai danzato
alla Fenice o alla Scala.
Ma ha un giardino fiorito
di calle, azalee e novelle rose,
che s’aprono all’avvenenza
nel mese mitigato
dei fioretti e di Maria.
Mia madre
non è mai stata
una ballerina da riflettori,
acclamazioni e prime pagine.
Ha cercato rivoli d’amore,
troppo spesso senza risposte.
E ora ha solo
un tralcio di spine
in una camera di Rosari.
Per ricordarsi, silente,
che i figli sono come le rose.
Tra i dolori e il gelo
vanno concepiti, invocati,
e poi lasciati alla loro fioritura.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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