“Luci nella notte”, noir di Georges Simenon, Adelphi editore, edizione 2005

Primo week-end di settembre, quarantacinque milioni di auto sono previste sulle strade americane per le prime vacanze, la radio parla di incidenti attesi e invita alla guida con estrema prudenza. Anche Steve e Nancy Hogan, newyorchesi, partono per il Maine obiettivo andare a prendere i figli che, come tutti gli anni, hanno passato le vacanze in un campeggio. Sono una coppia che vive in una bella casa a Long Island, con un ottimo tenore di vita, ma ormai con un rapporto logorato da risentimenti, incomprensioni, divergenze. Come succede a tante coppie. Nancy, per esempio, passa più tempo in ufficio che non a casa ma soprattutto pretende che il marito non beva. Ma diavolo, siamo in vacanza, pensa lui così, all’insaputa della moglie, beve il primo bicchiere di whisky mentre con l’auto passa a prendere Nancy all’uscita dall’ufficio. Un bicchiere occasionale e finita lì, pensa, ma poi il viaggio compreso uno sbaglio di strada, le code interminabili, insomma decide di fermarsi per bere un’altro bicchiere. Lei lo minaccia, dice che se si ferma lo abbandonerà, proseguirà il viaggio sola. Minaccia che Steve non prende in considerazione ed anzi fermarsi, bere, è una sorta di rivalsa nei confronti di anni di limitazioni da parte della moglie. Quindi parcheggia nel piazzale di un grill, per prudenza comunque prende con sè le chiavi dell’auto, entra, beve tranquillo un nuovo bicchiere, fraternizza con un tizio visibilmente alterato dall’alcol che gli offre un altro bicchiere. Quando torna all’auto la trova vuota, Nancy se n’è andata mettendo in pratica la minaccia. Andata? E dove? Come? A piedi? Grazie a qualche passaggio che ha cercato e chiesto? Inizia una corsa per ritrovarla ma, viene a sapere, sicuramente è salita sul pullman passato da poco. Si lancia all’inseguimento ma sbaglia strada. In qualche modo rassegnato ma anche tranquillizzato si ferma ancora, altro bar altra sosta, ormai ‘entrato nel tunnel‘ ancora beve, acquista anche una boccetta di liquore con l’intento di scolarla in viaggio. Risale in auto dove trova tranquillamente seduto sul sedile di fianco al guidatore un giovane. Intuisce che possa trattarsi dell’evaso da Sing Sing pericoloso assassino del quale parla la radio ma tutto ormai gli sembra occasione per evadere dalla monotonia della vita con la moglie, affoga nell’alcol le sue insoddisfazioni e le sue viltà. Segue le indicazioni del giovane, che intanto estrae e mostra una pistola tanto per chiarire le sue intenzioni, beve ancora, passano le luci dei neon azzurri e rossi delle insegne dei bar, il whisky, l’asfalto, la musica jazz in sottofondo, la minaccia incombente della violenza, Steve si ritrova ubriaco e intanto fora una gomma. Scende ma crolla a terra. Veramente un noir americano scritto nel 1953, un vero capolavoro per intensità e capacità di lasciare senza fiato il lettore. E il bello deve ancora venire. Buona lettura.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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