Non si mangia con la poesia. Tantissimi scrivono o hanno scritto in versi, ora in base alla metrica, ora in forma libera, ora semplicemente “come viene”. Qualche coraggioso poi esce dal coro dei poeti da social o da diario scolastico e addirittura osa arrivare alla pubblicazione. Di regola pagando la stampa di tasca propria. Qualche migliaio di euro con editori nazionali per 300/500 copie di una raccolta di un centinaio di pagine. Con possibilità, in qualche caso, racconta il contratto con l’editore, di rimborso raggiunto l’obiettivo di vendita di almeno 300 copie. Impensabile, nonostante le magnificanti prospettive ipotizzate da quell’editore nazionale, per un poeta che vive in una piccola provincia moderatamente attenta alla ricerca culturale ma molto meno disponibile per i versi del vicino di casa.
Certo, rispetto alle condizioni poste dagli editori (a pagamento) nazionali, nella nostra provincia il poeta avrà vita più facile, soprattutto dal punto di vista economico con la possibilità di stampare poche decine di copie – una cinquantina – da distribuire (anche gratuitamente) ad una ristretta cerchia di amici, conoscenti, parenti. Perché il secondo problema è la location disponibile per la presentazione pubblica. Sono diverse le associazioni culturali presenti nel territorio. Rarissimamente attente alla poesia salva l’ipotesi della conoscenza diretta dell’autore. Anche perché l’organizzazione di una serata risulta impegnativa e il flop eventuale non piace a nessuna organizzazione. Dunque, anche in questo caso, spetta sempre al nostro poeta locale ingegnarsi, facendosi carico dell’affitto di un locale e delle spese o delle attività di pubblicizzazione. Se persona nota a prescindere dalla poesia, con conseguente buona rete di conoscenze, la risposta da parte di un buon pubblico (numericamente parlando) sarà positiva. In caso contrario il cammino sarà un pò più complesso. Della serie “provaci un’altra volta“, amico/amica poeta.
Difficile dire quale sia il caso di Lorena Tassara, romanziera di buon gradimento da parte del pubblico piacentino con 6 libri pubblicati ma anche poeta che giunge alla sua seconda prova. Sta di fatto che nelle iniziative dei “mercoledì coi grilli per la testa” proposti dall’associazione Fabbrica&Nuvole uno spazio è volutamente riservato alla “Poesia povera“, appunto quella locale, ignota ai più e ignorata dal grande pubblico e spesso dalla stessa stampa ufficiale, Libertà.
Così lo scorso mercoledì 22 novembre Lorena, in dialogo con lo scrittore e poeta Claudio Arzani conduttore della serata, ha presentato in anteprima il suo “Imago Liryca“, una raccolta di 60 poesie ciascuna delle quali accompagnata da un’immagine fotografica realizzando un unicum sicuramente originale. Perché, ci si domanda, cosa nasce prima? Lorena, pensionata, viaggia molto col marito Carlo e naturalmente scatta fotografie. Così, poi, qualche mese fa, ha selezionato….. altrettanti scatti fatti nel tempo e ispirandosi a quelle immagini ha scritto altrettante poesie suddivise in nove capitoletti tematici, da ‘Atmosfere padane’ a ‘Burrasche’, da ‘Dietro ai cancelli’ a ‘Disordine armonico’, da ‘Quando il giorno langue’ a ‘Solitudini estatiche’.
Un’esperienza, quella della lirica che nasce dall’immagine immortalata, che ha incuriosito il pubblico presente e alcuni, acquistando il volumetto quale esempio metodologico, hanno dichiarato l’intenzione di replicare a loro volta il metodo cosa che ha ribadito un concetto: pochi di regola seguono la poesia (altrui) ma tantissimi se ne cimentano, magari al tavolo in cucina per l’occasione trasformato in onirica scrivania. Soprattutto nel caso appunto di uno stimolo esterno, come l’iniziativa di Fabbrica&Nuvole e il confronto con Lorena.
Ultima nota della serata: Lorena ha rivelato di essersi cimentata con la poesia fin da giovane pur avendone sempre letta poca e anche questo ha contribuito ad incuriosire i presenti. La poesia, nasce spontanea dalla penna di ciascuno oppure occorre prima leggerne, leggerne, leggerne per acquisire il giusto ritmo?
Già: la poesia prescinde dalla musica? Chiara la risposta di Lorena che ha recitato i suoi versi nati dalle immagini di vita vissuta accompagnandoli con le note di musica new age.