Una sorpresa in libreria alla Farhenheit 451 con i miei libri in attesa dell’iniziativa di “Pace, Musica, Colori, Poesia” il 15 dicembre alla libreria Postumia per dire BASTA ARMI, #sempredallapartedellapace

Lo scaffale con alcuni miei libri esposti alla libreria Farhenheit 451 di Sonia Galli

Scrivere. Era il mio sogno fin da ragazzo, dai tempi delle superiori. Tutto era iniziato a 7 anni, quando la mamma di un amico vicino di casa, la signora Putzu appunto madre di Filiberto, mi regalò un libro illustrato sulla vita di San Francesco. Da allora per anni ho letto tutto quel che potevo. Poi, ai tempi delle superiori, i primi racconti, un diario tenuto insieme alla ragazzina del cuore di allora, Giuliana. Il resoconto delle vicende con gli amici e, conclusa la storia con Giuliana, le prime poesie. Insomma, molta confusione apparente ma di fatto era esercizio, definizione di uno stile, ricerca di un metodo. Non ancora scrittore ma grande lettore per appunto arrivare a crescere narratore. E infatti eccomi, nei primi anni ottanta al primo libro, un saggio sulla diffusione delle droghe nel mio territorio di appartenenza. Per stamparlo l’editore (di fatto un tipografo) chiese un contributo di 1 milione e 200mila lire ma grazie al mio impegno in politica ero abbastanza conosciuto, le vendite furono positive e la cifra (anticipata da mamma e papà) fu recuperata. Seguirono alcuni anni di impegno come giornalista free lance poi, dagli anni ’90, il silenzio, la penna chiusa in un cassetto, causa il (momentaneo) allontanamento dalla politica attiva per la tragedia di un Partito che stava tradendo i suoi ideali storici e che di lì a breve sarebbe infatti stato sciolto. Ma il silenzio non faceva parte del mio orizzonte.

Semplicemente occorreva definire una nuova dimensione e, grazie alla scoperta di internet, quella fu la poesia. Grazie alla quale ribadivo gli ideali storici e sociali nei quali mi riconoscevo traditi da certa politica degenerata.

Grazie alla poesia quelle che erano state le mie battaglie sociali hanno trovato nuova espressione formale. Sono arrivati riconoscimenti in diversi concorsi letterari e nel 2004 il secondo libro con le poesie che riassumevano 50 anni di storia, la mia storia, i miei primi 50 anni che racchiudevano e ricordavano ideali, amori, delusioni, impegno sociale. Anche quel secondo libro pagato all’editore/stampatore ma come dicevo nella mia realtà territoriale ero conosciuto, avevo ripreso la militanza politica, alla prima presentazione erano presenti 80 persone per 50 copie vendute. A seguire i tour nei paesi della provincia, ospite di biblioteche, Comuni, associazioni. Insomma, un buon risultato, un invito a riprovarci come dal palco di Sant’Ilario invitò Stefania Pisaroni, amica, collega, sindacalista CGIL oggi nella segreteria camerale.

Alla poesia seguirono racconti inseriti in antologie collettive di editori minori ma nazionali, poi i racconti in versi e in prosa sul nucleare, il lavoro, la Resistenza, il fantasy, contro la guerra. Il rapporto con un nuovo editore che ha pubblicato senza chiedermi contributi, una conferma dell’attenzione da parte dei lettori (ogni editore è un’investitore, impegna un capitale, chiaro che qualcuno deve pagare, che ogni impresa deve avere un adeguato ritorno).

Oggi posso vantare 8 libri miei oltre ad almeno 5 inserimenti in antologie anche se per quanto alla mia “sfera d’influenza” la dimensione resta territoriale, provinciale, legata alla mia terra e ai suoi problemi. Salvo, riconoscimenti e premi nazionali sia con poesie (a Napoli Secondigliano in particolare) sia con racconti (da ultimo a Racalmuto col premio ispirato all’opera di Leonardo Sciascia).

Bene, tutto questo come premessa per arrivare ad una inattesa sorpresa di questi giorni.

Un’ulteriore precisazione: ad ogni pubblicazione sono seguite presentazioni pubbliche, anzi rap-presentazioni con poesia, musica, letture, racconti, dibattiti, sempre nell’ambito della mia provincia ovvero nella dimensione territoriale di mio riferimento. Comprese le principali librerie cittadine locali.

Bene, tra pochi giorni sarò ospite della libreria Postumia a Sant’Antonio accompagnato dalle letture di Dalila tratte da un volume edito nel 2009 (“Vietato attraversare i binari. Servirsi del sottopassaggio“) nel quale si parla di pace, si dichiara il NO ALLE Armi, insomma un’iniziativa che possiamo definire a contenuto politico che vedrà anche la partecipazione musicale di Francesco Bonomini. Perché poco importa se il libro è nuovo, quel che conta è se dice qualcosa e allora non è destinato al macero, anzi si cercano quelle poche copie rimaste nei magazzini della libreria e le si riporta a nuova vita. Un’idea della libraia, Claudia Gobbi della Libreria Internazionale Romagnosi.

Un’iniziativa che a tutt’oggi condividiamo in due, appunto Claudia ed io. Quindi potete immaginare la sorpresa quando Dalila, di ritorno dalla libreria Farhenheit 451 di Sonia Galli, mi ha raccontato di aver trovato uno scaffale appunto dedicato alle mie pubblicazioni presenti nel magazzino della sua libreria. Sostanzialmente un omaggio, un riconoscimento indubbiamente gratificante per la mia attività di narratore attraverso quelli che definisco “racconti ora in versi ora in prosa“.

Nel merito si notano: la raccolta di poesie pubblicata nel 2004 con l’editore VicolodelPavone, “E’ severamente proibito servirsi della toilette durante le fermate in stazione“. Sinceramente pensavo che l’intera tiratura fosse andata esaurita, ritrovare una copia superstite è motivo di soddisfazione e occasione per ricordare, con un groppo in gola, l’amico Fausto Chiesa che seguì le rap-presentazioni dell’epoca, a Piacenza, Castel San Giovanni, Pavia, Milano, Carpaneto, alla Camera del Lavoro di Castell’Arquato, ancora Piacenza in Sant’Ilario, proponendo un’analisi critica dei miei scritti.

Il secondo libro sullo scaffale, “Limite acque sicure” pubblicato nel 2009 per i tipi delle edizioni Noubs di Pescara è un’antologia di racconti tra i quali il mio “Particelle bianche, impalpabili, invisibili, provenienti dai cieli dell’est” ovvero il racconto dei giorni quando nei cieli della nostra BellItalia e in particolare nei campi e nelle strade della nostra Caorso arrivò la nube radioattiva causata dall’incidente alla centrale nucleare di Chernobyl. Racconto che, qualche anno dopo, nel 2014, avrebbe trovato sviluppo nel libro “Il soffio del vento, da Chernobyl a Caorso trent’anni dopo” (edizioni Pontegobbo).

Il terzo libro proposto nel piccolo scaffale predisposto da Sonia, “Nelle fauci degl’Agnelli“, pubblicato ancora con edizioni Pontegobbo nel 2016, racconta del contatto col gotha dell’imprenditoria italiana, la stimata Fabbrica Italiana Automobili Torino, quella che nel 1980 contava 135mila lavoratori e che, dopo la sconfitta sindacale di quell’anno, lentamente ha trasferito attività e sede fiscale all’estero riducendo, nel nome del massimo profitto per l’imprenditore, a meno di 50mila i dipendenti negli stabilimenti ormai pressoché residuali presenti nel nostro territorio.

Last but not least (ultimo ma non certo per importanza), “Fate in Blu, Fate Infermiere“, pubblicato con edizioni LIR nel 2022, rendiconto della terribile infezione da Covid-19 e dei conseguenti ‘giorni resistenti‘ tra Covid, post Covid, long Covid perché é importante ricordare per non ripiombare.

Certo, altre pubblicazioni mancano ma, questa, é una fortuna, significa semplicemente che non sono nel magazzino della libreria Farhenheit 451 di Sonia Galli. Insomma sono stati acquistati, hanno trovato consenso da parte del “mio pubblico“. Si può pensare siano esauriti per la soddisfazione del narratore.

15 dicembre 2023: il lato B della cartolina realizzata per l’iniziativa alla libreria Postumia per dire “BASTA ARMI”

Così, ad esempio, voglio ricordare “Scendea fischiando feroce sorella morte – Note e poesie di guerra e di storia 1937-1945“, opera a quattro mani prodotta con Fausto Chiesa, pubblicata con l’editore Scritture nel 2015 ma da questo mai inserito formalmente nel catalogo pubblico. Per noi, per me e per Fausto, un piccolo gioiello che attraverso le parole e le immagini d’accompagno di Edoardo – mio figlio – sapeva esprimere valori ed idee e per questo avevamo avuto il pieno sostegno dell’Associazione Nazionale Alpini e di un pubblico attento ma soprattutto numeroso che quei valori e quelle idee ha condiviso nelle diverse rap-presentazioni alla Fondazione della Cassa di Risparmio di Piacenza e Vigevano, alla biblioteca di Caorso, a Gropparello, nel ridotto del Teatro Verdi di Fiorenzuola d’Arda, nella sede del Dopolavoro Ferroviario di Piacenza.

Bene, e da questa pubblicazione il prossimo 15 di dicembre, in occasione della serata di “Pace, Musica, Colori, Poesia” annunciata presso la libreria Postumia a Sant’Antonio, nasce oggi una cartolina che verrà distribuita con un’immagine e una poesia per urlare BASTA ARMI!, hashtag #sempredallapartedellapace dove si spera di ritrovarci in tanti, ingresso sconsigliato filoputiniani, filobiden, filozelensky ovvero tutta quella gente che pensa di costruire pace con le armi che cantano al suon del piombo ma quando quelle armi cantano s’alza solo il silenzio e il dolore dei soldati e dei civili che muoiono e questo a prescindere dal colore delle loro bandiere.

15 dicembre 2023: la cartolina con l’immagine di Edoardo realizzata per l’iniziativa alla libreria Postumia per dire “BASTA ARMI”

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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