“Lo specchio nero”, olio su tela di Bruno Grassi, artista in Calendasco

Lo specchio nero, olio su tela di Bruno Grassi

Bruno Grassi, 59 anni, pittore piacentino che ha a lungo lavorato in Francia e negli Usa, è stato scoperto, quando aveva solo 22 anni, dal famoso gallerista Ettore Gianferrari che lo volle subito nella sua galleria di via del Gesù a Milano. La sua carriera di artista è stata impetuosa. Vittorio Sgarbi l’ha imposto nella mostra sul “Surrealismo padano – Da De Chirico a Ligabue”. Grassi vive a Calendasco (Piacenza) in ciò che resta di un antico convento del Duecento sistemato a studio e che si trova, in fregio al Po, sulla via Francigena, quella che andava da Canterbury a Roma e che era percorsa a piedi (anche oggi) dai pellegrini di tutt’Europa. In questo convento soggiornò anche San Corrado Confalonieri prima di trasferirsi a Noto, in Sicilia, dove è diventato il patrono della città. Grassi dice: «Alle volte mi sento come quei vecchi monaci tibetani che si forano il cranio per diminuire la pressione dei loro pensieri». Lo scrittore Giuseppe Pederiali ha scritto che Bruno Grassi «sa esprimere quella religiosità che si è sviluppata sulle rive della valle del Po. Questa è terra di splendide cattedrali romaniche, di rustici oratori nelle campagne, di gente che sapeva leggere la presenza di Dio in ogni espressione della natura. Una spiritualità ancora presente, magari nascosta come un seme che prima o poi germoglierà».

Una stanza dell’abitazione a Calendasco dell’artista Bruno Grassi

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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