L’incontro in piazza Santa Fara a Bobbio con Claudia, OSS a Castel San Giovanni ai tempi del Covid

Claudia Negromanti era un’operatrice socio sanitaria in servizio nel reparto di riabilitazione pneumologica e fisica dell’ospedale di Castel San Giovanni (all’epocanei giorni del mio ricovero per Covid. Incontrarla a tre anni di distanza è stata una grande emozione come ho scritto in un post in Facebook ma ancora più emozionante è stato leggere il suo commento di risposta. Un riconoscimento utile per ripagarmi dei mesi di impegno oltre Covid, post Covid e Long Covid. Un abbraccio, Claudia.

Bar Tavernetta in piazza Santa Fara a Bobbio

Il mio post

“A Bobbio, seduto al Bar in piazza Santa Fara a far colazione, 1087 giorni dopo quel 17 giugno 2020, 88° dall’arrivo in urgenza in Pronto Soccorso a Piacenza per poi seguire il calvario del passaggio tra la vita e la morte in malattie infettive, rianimazione, trasferimento a Castel San Giovanni in terapia intensiva prima e riabilitaziine fisica e respiratoria poi, mi ha visto e salutato Claudia Negromanti. Era una delle “Fate” che, in quei lunghi mesi del 2020, hanno seguito il mio ritorno alla vita oltre Covid. Cosa posso dirti, Claudia? Grazie, dal più profondo del cuore. Rivederti è stata una carezza al cuore, un’emozione profonda, ripensando a quei lunghi giorni di immobilità nel letto ospedaliero con voi bardate, il volto nascosto dalla mascherina, la paura di essere a vostra volta contagiate, l’incertezza del mio recupero. Per me resterete sempre tutte e tutti, mediche, medici, Infermiere e operatrici socio sanitarie, Fate azzurre, angeli che mi avete assistito con dolcezza per tutti quegli 88 giorni come ho scritto nel libro dedicato al ricordo di tutte e tutti voi. Davvero un piacere e un’emozione ritrovarti, salutarti, ammirarti in compagnia oggi del tuo nipotino, simbolo della vita che procede nel tempo. In effetti oggi molte cose sono cambiate, anch’io sono nonno, anzi da 8 mesi trinonno, anche tu sei pensionata, quel “nostro” reparto castellano non è più, trasferito a Fiorenzuola e, per quanto mi riguarda, ho potuto scrivere due libri (ricordi? Non riuscivo più a parlare, a comunicare, a scrivere una lettera dopo l’altra). Insomma, siamo qui, oltre quei giorni, oltre Covid. Ciao, alla prossima occasione, al prossimo incontro lungo le strade di questo nostro mondo.”

Piazza Santa Fara, Bobbio: i tavolini sotto i portici

Il commento di Claudia

Non sono brava a scrivere come te ma in breve posso dirti che stamattina ti ho notato subito e mi sono tornate in mente certe situazioni vissute proprio in quel brutto periodo. Sono cambiate tante cose alcune belle, altre un po’ meno nella vita di ognuno di noi .. è la vita. Ciò che ho trovato di immutato sono le espressioni del tuo viso, il tuo modo di parlare… umanità, sensibilità, gentilezza. Nonostante in quei giorni tu vivessi nella sofferenza, dal tuo sguardo trasparivano comunque queste qualità. Nel mio piccolo e con il mio umile lavoro spero di essere stata corretta nei tuoi confronti, avrei sicuramente dovuto fare di più perdonami se ho mancato in qualcosa. Tu hai dato a noi, almeno a me una bella lezione di vita. Speranza, forza e coraggio. Una cosa mi è spiaciuto non fare.. un bel selfie 🤣ma magari capiterà chissà. Un abbraccio Claudio e grazie per il tuo post mi hai fatto emozionare e tanto.

I lunghi giorni del Covid e a seguire il post Covid e il long Covid senza mollare mai così l’essere qui, con voi, ancora oggi ammirando il mio “Fate in Blu, Fate Infermiere – Diario di giorni resistenti” allo stand della Libreria Fahrenheit alla Settimana della Letteratura di Bobbio: impareggiabile! Ribadendo un grazie di cuore a chi si è preso e si prende cura dei miei giorni e tra questi appunto Claudia Negromanti, operatrice socio sanitaria a Castel San Giovanni oggi felicemente in pensione

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.