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Nicola Pagani non ha dubbi rispetto allo scopo della sua vita: smascherare quei buffoni che si dilettano col paranormale, imbonitori e qualche volta veri e propri truffatori con la pretesa di conversare con gli spiriti dei morti.
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Tra i suoi più acerrimi nemici il conte Bric, spiritista convinto che più volte Nicola ha pubblicamente sbugiardato. Per questo l’anziano nobil homo pensa bene di insegnar qualcosa a quel miscredente di Nicola.
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Nel giorno successivo alla morte riesce ad attirare l’attenzione del giovane avversario con un messaggio registrato su una cassetta VHS e mentre Nicola ascolta e vede respira un veleno mortale che in sole 24 ore lo porterà nel Regno dell’aldilà.
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Unica via d’uscita? Contattare lo spirito di Bric per farsi rivelare il nascondiglio dell’antidoto.
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Inizia una corsa contro il tempo dove incredulità e sorpresa lentamente lasciano il posto a timore, rabbia, angoscia mettendo in discussione le convinzioni di una vita: salvarsi infatti significherebbe riconoscere la possibilità di un dialogo con i morti, esattamente quanto da sempre negato da Nicola.
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Appassionante e curioso il romanzo sa trascinare il lettore nella corsa contro il tempo, fino all’impareggiabile ed imprevedibile finale che illumina sul quesito di fondo: quale vita oltre la morte?
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Giacomo Gardumi, milanese con lunghi trascorsi in Cina, laureato in lingue orientali, vive a Parigi dove lavora per una multinazionale: con questo suo secondo romanzo riesce sicuramente a disorientare il lettore sia per i tempi del racconto sia per l’inventiva della situazione sicuramente fuori dal comune. Appunto, girando d’attorno al paranormale.