“Lecco, su quel ramo del Lario che volge a mezzogiorno tra due catene non interrotte di monti, tutto a seno e a golfi, aperitivo all’Imbarcadero over Covid”

Lecco, agosto 2022, un quasi completo ritorno ad una parvenza di parziale normalità recuperata post Covid

Un’estate al Lago. Il Lario, braccio di Lecco, cittadina tutta da scoprire, resa famosa dai Promessi Sposi, il romanzo di Alessandro Manzoni che ha tormentato tutti ai tempi della scuola, da tanti facendosi amare, da altri cordialmente detestare. Più o meno come la Divina Commedia. Perché un capolavoro letto volontariamente ti entra nella mente ma se invece oggetto di obbligo, di interrogazioni, di insufficienze, finisce per essere detestato e soprattutto non capito a fondo. Ma, a parte queste considerazioni generali, un’osservazione: Lecco vanta meno di 50mila abitanti contro gli oltre 100mila della mia Piacenza o gli 80mila di Como ma naturalmente nei conti vanno aggiunti i turisti e allora tutto diventa allegria, gente, luce e colore. Ed io, che posso mai dire? Indubbiamente, emozionato.

Il fascino del Lario a Lecco

A marzo 2020, in una sera di tregenda, entravo nell’ambulanza del 118 che mi portava in Pronto Soccorso. Diagnosi polmonite interstiziale, Covid-19. 88 giorni ricoverato, malattie infettive, rianimazione, terapia intensiva, farmaci sperimentali, dato ad un passo dall’Altr/Ove senza speranze, tuttavia invece valutazione finale sopravvissuto, miracolato, riabilitazione fisica e respiratoria, ritorno a casa il 17 giugno e quell’estate passata in casa con l’assistenza di un’infermiera e due terapiste della riabilitazione, esercizi di movimento con deambulatore prima, stampelle poi.

Lecco, bellagente al Lungolago

Un anno dopo, estate 2021, ad agosto, altro ricovero di 21 giorni per Klebsiella pneumoniae rilevata dai medici praticamente appunto dopo un anno dall’infezione sicuramente maturata durante il primo ricovero e che avrebbe invece richiesto un accertamento immediato come raccomandato da qualsiasi testo scientifico. Ma, valutazioni critico polemiche a parte, la condizione fisica era migliore. Certo, deambulazione ancora limitata, infermiera sempre presente almeno un giorno a settimana, viaggi in auto solo su percorsi medi per difficoltà conseguenti alla piaga da decubito maturata sempre nel 2020 durante la permanenza in ospedale per questione di postura. Dunque vacanze sì ma in località vicine, inferiori ai 60/70 km. Ovvero Bobbio e Cerignale, in Appennino.

Lecco, eran quattro amiche al Lungolago che volevano cambiare il mondo

Così, estate 2022, il Lario diventa un quasi completo ritorno ad una parvenza di normalità recuperata (in realtà cammino ancora limitatamente a percorsi brevi e comunque piuttosto lentamente). Insomma, si stringono i denti, si pensa comunque positivo, ogni passo è una nuova conquista e il Lario… un’emozione. Considerata la stagione, impossibile pensare ad un albergo, tutti al completo o a prezzi inabbordabili. Booking.com ha proposto un appartamento, La casa del lago 2, via del Pozzo 1, traversa di piazza XX Settembre, 4 camere, in comune cucina e sala relax con tv, 3 rampe di scale che per me valgono la scalata d’una montagna, prezzo decisamente ‘importante’ ma nella norma rispetto alla zona non certo a buon mercato, stanza comoda con bagno eccellente ma niente cambio lenzuola e nessun apposito sgabello per appoggio valigia, insomma luci ed ombre ma a pochi passi dal lungolago e da alcune delle mete programmate, il Palazzo delle Paure in primo luogo. Senza tacere che, scesa la scala e girato l’angolo, troviamo un ottimo ristorante, da Frigerio, con del fritto misto da leccarsi i baffi (e ne approfittiamo immediatamente, appena arrivati) .

Lecco, due o tre papere all’Imbarcadero

Un piccolo problema? Parcheggiare la magica Panda blu, cula c’la serva P’ANDA’ dapartut. Già, ma dove parcheggiarla? Stagione alta, tanta bella gente, residenti, villeggianti, turisti no e turiste venute da lontano e, a quanto sembra, tutti con autovettura al seguito. I parcheggi ci sono ma di norma non proprio vicini agli alloggi e spesso a pagamento e magari per arrivarci attenzione alla ZTL. Noi siamo fortunati (si fa per dire ma, come dicevo, è sempre bene pensare positivo, cambiare prospettiva e trovare l’angolatura giusta per ogni cosa). Una delle conseguenze del Covid é stato il riconoscimento di invalidità permanente 100% con conseguente permesso ottenuto per poter parcheggiare negli appositi spazi riservati. E lo spazio lo troviamo, di fronte alla sede del Circolo Canottieri. Non proprio vicinissimo dato il mio camminare lentamente ma, come si suol dire, a caval donato non si guarda in bocca.

Lecco, Blu, blu, l’amore è blu

Insomma, arrivati e adeguatamente sistemati, soddisfatto il languore dello stomaco, non è rimasto che immergersi nell’atmosfera del posto, passeggiando sul LungoLago tra tanta gente nullafacente se non godersi la meritata vacanza dopo un anno di lavoro, di studio con lettura imposta dei Promessi Sposi e della Divina Commedia, o di un poco noioso far niente in quanto pensionati. Ed inevitabilmente eccoci alfin seduti in un luogo sostanzialmente carico di fascino e di magia: l’Imbarcadero per un buon aperitivo o un fresco gelato. Ovviamente, Over Covid.

Lecco, aperitivo all’Imbarcadero

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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