L’anno nuovo che a febbraio arriverà

Ho un sogno, olio su tela di Francesco Ferrulli

Ieri ho aperto gli occhi al nuovo anno, consapevole che l’anno precedente se n’era andato. Insomma, tra tortelli, vin bianco, cotechini al tartufo, panettoni e torroni, l’anno era cambiato. Ma attenzione, la straordinaria illuminazione! Improvvisamente s’è aperta la mente, mi sono reso conto che anche il mese, era cambiato. Non più dicembre ma ero nel mese nuovo, gennaio! Dunque, cambiato l’anno, cambiato il mese. E se questo succedesse tutti i mesi? Sarà questa la buona nuova che ci porteranno l’anno e il mese nuovo? Dunque a febbraio saluteremo questo 2017 e sarà 2018! Dalle finestre come tradizione getteremo i piatti vecchi e così a marzo, ad aprile, maggio, giugno. Nel 2023 che s’accompagnerà a luglio avremo la grande crisi, tutti i piatti finiti e, dopo un momento di sconcerto, sarà grande festa per tutti. Apriranno decine di fabbriche nuove, la produzione andrà alle stelle e tutti ma proprio tutti tutti avremo un buon posto di lavoro, i giovani potranno aprire mutui e acquistare auto e case, l’edilizia vivrà una stagione d’oro, Marchionne annuncerà nuove linee di produzione che riporterà nel BelPaese abbandonando i lontani Stati Uniti. E i tanti cocci? Nessun problema, s’impegneranno nelle strade a spazzolare gli extracomunitari nigeriani, gli albanesi, persino i romeni e gli slavi, i profughi e gli immigrati da ogni dove che col lavoro assicurato potranno ottenere cittadinanza senza nemmeno dover sposare attempate signore italiane alle quali a titolo di consolazione garantiremo crociere consolatorie nelle isole in mezzo ai mari. Insomma, che meraviglioso anno nuovo, che meraviglioso mese nuovo! Felice come la Pasqua che verrà, ieri a quel punto mi sono riaddormentato mentre dalla finestra vedevo lassù tra le nuvole spuntare una vecchia signora vestita di stracci in groppa ad una sfavillante scopa con un sorriso sul viso che pareva un ghigno divertito e, nella mano sinistra, una bottiglia di quel buon champagne col quale ho salutato l’anno nuovo che nella notte s’era presentato all’uscio di casa.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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