“La nevicata dell’85”, romanzo di Pietro Colaprico e Pietro Valpreda, editore Il Saggiatore Net

Pietro Binda, ormai ex maresciallo dei Carabinieri in pensione non riesce a star lontano da indagini e misteri. Tanto per ammazzare il tempo e non sentirsi inutile ed emarginato, mette a frutto la sua esperienza collaborando con uno studio legale. Nell’inverno dell’85, mentre una spessa coltre di neve imbianca la grande città, Milano, una giovane procuratrice gli chiede aiuto: suo nonno è morto per abuso di medicinali, ma lei è convinta che la verità sia tuttaltra.

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Fisime d’una nipote inconsolabile? Binda non lo esclude ma, quasi casualmente, scopre che al cimitero di Baggio sono davvero troppi gli anziani sepolti morti vedovi e soli, in circostanze apparentemente normali ma a ben vedere in realtà misteriose.

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Al cimitero incontra anche Alice, infermiera in pensione ancora attraente ma decisamente stravagante e chiacchierata. Alla fine, davanti ad un bianco in una trattoria della Milano ormai in via d’estinzione, Binda rivelerà della doppia personalità di quella donna che non andava al cimitero solo per posare fiori ma attratta dalla situazione, dalla possibilità di agganciare nuovi amanti.

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In questa atmosfera si muove e ci conducono Colaprico e Valpreda, ballerino quest’ultimo reso famoso per le ingiuste accuse relative alla strage di piazza Fontana e che in queste pagine scopriamo abile nel destreggiarsi e nel raccontare di una Milano dove ancora la vita si sviluppa a ritmo lento, passando da una trattoria a quattro chiacchiere al piccolo caffè d’angolo.

La nevicata dell’85” è il secondo libro della saga del maresciallo Binda. Quattro libri nati da un’idea di Pietro Valpreda e dalla tastiera di Pietro Colaprico e che rappresentano prima di tutto un’esperienza letteraria basata sulla serietà del metodo (Valpreda esponeva, Colaprico scriveva, Valpreda rileggeva, Colaprico rivedeva) e sulle “deviazioni” da amicizia (tutto il lavoro si svolgeva nella casa di Valpreda, immersa nella Milano degli anni ottanta, ai margini della Milano da bere, l’altra Milano, alternativa e lontana anni luce da quella dell’anarchico Valpreda, poi travolta da Tangentopoli). Ciclo concluso con la morte di Valpreda nel 2003 e sarà Colaprico a scrivere l’ultimo episodio, “L’estate del Mundial”, con una lettera di saluti all’amico venuto meno. Firmata da Colaprico con sottofirma del maresciallo Binda.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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