“Alice è in pericolo”, romanzo di Ed McBain, Mondadori editore

Ed McBain è morto nel Connecticut nel 2005 per cancro alla laringe lasciando alle spalle decine di romanzi polizieschi dedicati in via prevalente alle vicende dell’87° distretto di polizia.

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Con lui se ne sono andati i tanti altri pseudonimi utilizzati dallo scrittore e sceneggiatore che, tra i suoi principali successi vanta la sceneggiatura de “gli uccelli”, il famosissimo film diretto da Alfred Hitchcock. Ci hanno dunque lasciati Richard Marsten, Hunt Collins, Ezra Hannon e Curt Cannon.

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Oltre naturalmente a quello che, dal 1952, era il suo vero nome, Evan Hunter. Infine non avremo più occasione di incontrare Salvatore Lombino, ovvero nome e cognome registrati all’anagrafe di New York City il 15 ottobre 1926 per quell’italo-americano che sarebbe diventato uno dei più importanti maestri della crime fiction d’oltre oceano.

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Ma ecco un caso di vita oltre la morte, un romanzo che esce postumo e ci permette ancora una volta di ammirare lo stile e la capacità di scavare nel profondo ambiguo della grande madre America.

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La vicenda di Alice non si inserisce nelle serie consuete e resta una storia a sé. Storia d’attualità, dove una donna con due figli, Alice, rimane vedova: il marito scompare nelle acque del lago ma a quelli dell’assicurazione sulla vita non tutto appare chiaro per cui nicchiano  ormai da mesi adducendo ogni tipo di scuse e di impedimenti formali.

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Problemi che sono del tutto sconosciuti a quella bionda che rapisce i due bambini e chiede un riscatto pari guarda caso al premio dell’assicurazione. Problemi secondari per poliziotti e agenti FBI che piombano sul caso in competizione gli uni con gli altri, ciascuno muovendo secondo logiche da manuale quasi lasciando in secondo piano il problema della disperazione della madre.

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Molta cronaca in questo forse ultimo romanzo firmato McBain ed anzi addirittura una critica: in parte si ha l’impressione di leggere un episodio dove in realtà la fantasia si rivela inferiore a quello che ci raccontano altri episodi della vita reale, come potrà constatare il lettore alla fine del romanzo andando con la memoria a vicende che, non molti anni fa, hanno riempito i titoli dei giornali del nostro Paese.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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