È venuto il momento di dirlo chiaramente: la guerra è truccata. La verità è tremenda: ad ogni guerra, migliaia di combattenti tornano sani e salvi. Orbene l’individuo che torna dalla guerra, ha obbligatoriamente, più o meno l’idea che essa non era pericolosa. Tale idea concorre al fallimento della successiva, e non fa prendere sul serio le guerre in generale. Ma questo è ancora il meno. Il combattente che non si è fatto uccidere serba in sé una mentalità di fallito; si farà quindi un dovere di rimediare a tale manchevolezza e contribuirà a preparare la successiva; ora come volete voi che la prepari bene dal momento che si è salvato dalla precedente e che di conseguenza, dal punto di vista della guerra, non è qualificato? Ad ogni guerra lo stesso sconfortante fenomeno si ripete: si mobilita in massa e dei dilettanti… dilettanti. Certo è inammissibile che un mobilitato ordinario ritorni intatto dal fronte; ma il più tragico è che dei militari di carriera ritornino dalla guerra! Noi non abbiamo delle guerre per le quali paghiamo? Io non sono contento. Il giorno in cui più nessuno farà ritorno dalla guerra vorrà dire che finalmente l’avranno fatta bene. Quel giorno ci si accorgerà che tutti quei tentativi finora abortiti erano l’opera di cialtroni. Quel giorno, ci si accorgerà che basta una guerra fatta bene per cancellare i preconcetti che tuttora esistono circa questo modo di distruzione. Quel giorno, sarà per sempre, inutile ricominciare.