La donna? Il vero demonio che insidia noi, poveri diavoli. Parola della Chiesa (di una volta, tanti secoli fa?) .

Durante la recente visita a Palazzo Gonzaga di Sabbioneta (MN) trovandomi ad ammirare alcune opere di Aldo Falchi in mostra permanente inevitabilmente mi sono chiesto chi sia il diavolo eroicamente tentatore che porta al peccato. Quell’essere mezzo uomo e mezza capra che ben conosciamo che insidia la purezza dell’anima e del corpo della femmina oppure, in realtà, il vero demonio sarebbe la donna stessa? Ecco dunque alcuni stralci di un lungo articolo con considerazioni sulla pericolosità dell’essere femminile (il vero demonio tentatore?) considerazioni lette nel sito “Sei in valle” che riportano il pensiero della Chiesa cattolica di quelli che possiamo chiamare “i secoli bui“.

Davvero, se non esistessero le iniquità delle donne, anche a prescindere dalla stregoneria, a quest’ora il mondo rimarrebbe privo dei suoi innumerevoli pericoli”. Parola di Heinrich Institor e Jakob Sprenger, nel Malleus Maleficarum, manuale per la caccia alle streghe. Le streghe attentano continuamente alla virilità del maschio, rendendolo impotente e privandolo persino dei suoi organi sessuali, ma sorelle madri figlie e mogli comuni non fanno da meno: i due domenicani si scagliano contro ogni essere di sesso femminile, descrivendone crimini e miserie e promuovendo un’inferiorità di fatto. La donna diventa un’insaziabile erotomane in qualunque dei suoi gesti e in ogni suo pensiero, che, per soddisfare la sua incontenibile libidine, è disposta a giacere con diavoli orribili, e a generare con loro esseri mostruosi. Le donne sono potenzialmente pericolose in quanto femmine. Insomma, diviene chiaro a tutti che il male assoluto è racchiuso nel corpo delle donne, e viene espresso dalla sessualità non regolata. Sono le femmine l’origine del male: sono loro che, usando poteri di fascino e seduzione di chiara origine diabolica, trascinano gli uomini sulla via del peccato. 

La posizione cristiana sul ruolo della donna era ben chiara fin dall’inizio: Paolo, nella lettera ai Corinzi, raccomanda che debba ben accudire alla casa, attenendosi alla norma della sottomissione e a essere assai prudenti […] rendano palese la moderazione della loro lingua mediante il silenzio… Le donne nelle assemblee tacciano perché non è loro permesso parlare; stiano invece sottomesse, come dice anche la Legge. Se vogliono imparare qualche cosa, interroghino a casa i loro mariti, perché è sconveniente per una donna parlare in assemblea.

D’altra parte, non si può trascurare il fatto che il cristianesimo derivi dall’ebraismo, in cui la componente femminile è gravemente discriminata, totalmente esclusa dalla pratica religiosa e non può neppure entrare nella sinagoga. Altra influenza di cui la nuova religione fece tesoro, fu l’intera dottrina filosofica greca, che vedeva nella donna e nella materia che a lei era associata soltanto elementi che allontanavano dalla contemplazione del trascendente. Nessuna donna è mai potuta diventare né vescovo, né papa; ed anche chi ha potuto predicare, ha potuto parlare per poco. Tertulliano, che fu uno dei padri fondatori della Chiesa, considerava la donna più o meno un essere demoniaco. Riguardo il ruolo paritario assunto dalle donne nelle prime comunità cristiane, affermava: Queste donne eretiche, come sono audaci! Non hanno modestia, sono così sfrontate da insegnare, impegnarsi nella disputa, decretare esorcismi, assumersi oneri e, forse, anche battezzare!: Non è permesso che una donna parli in chiesa, né è permesso che insegni né che battezzi, né che offra l’eucaristia, né che pretenda per sé una parte in qualunque funzione maschile, per non parlare di qualunque ufficio sacerdotale. La condizione della donna e la demonizzazione del sesso e del piacere procedettero a tappe forzate. Alla fine del IV secolo, gli sposi cristiani dell’alta società si proponevano di votarsi alla perfetta continenza dopo aver ottemperato al dovere della procreazione nei confronti della propria famiglia.

La morte sul rogo o per fustigazione era la punizione prevista per la donna libera che si univa al proprio schiavo, per un cristiano che si univa ad un’ebrea, o viceversa, e per tutti coloro che si unissero con barbari.

Insomma, come commentare queste elucubrazioni che addirittura, come abbiamo letto, portavano a teorizzare la continenza una volta assolto il dovere della procreazione? Beh, sinceramente io non sono monaco, non aspiro alla santità e sicuramente mi riconosco più in quel povero diavolo che, in fondo, un pò assomiglia più a Peter Pan che non ad una feroce capra e con la donna riesce a creare un rapporto di coppia nel reciproco rispetto ivi compreso il reciproco desiderio.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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