Il Piccolo Museo della Poesia piacentino a rischio chiusura per mancanze organizzative e di finanziamenti? Ne discutono domani soci e simpatizzanti

Massimo Silvotti, direttore del Piccolo Museo della Poesia e Sabrina De Canio, condirettrice e responsabile area internazionale

Domani mattina (sabato) è convocata una riunione per soci e simpatizzanti del Piccolo Museo della Poesia con sede nella Chiesa di San Cristoforo in via Angelo Genocchi: all’ordine del giorno i problemi economici e organizzativi che sembrano prospettare il rischio della chiusura e spetterà proprio all’assemblea indicare la strada da percorrere nei prossimi mesi. Il Museo piacentino, unico in Italia e non solo, è nato nel 2014 con un’iniziale vocazione localistica su iniziativa di Massimo Silvotti all’epoca con sede in via Pace. Iniziò dunque l’attività proponendo reading e performance coinvolgendo poeti piacentini per poi sempre più allargando la propria sfera d’influenza invitando a Piacenza poeti nazionali arrivando ad una dimensione internazionale grazie anche all’impegno di Sabrina De Canio, condirettrice e responsabile area internazionale. Inizialmente le attività e le spese relative alla sede erano economicamente sostenute in via principale dallo stesso Silvotti ma, esaurito il capitale d’investimento, il Museo fu costretto ad abbandonare via Pace salvo ottenere nel 2020 dalla Curia piacentina la disponibilità appunto della Chiesa di San Cristoforo. Un accordo a valere fino al 2023 che comprendeva l’assunzione da parte della Curia delle spese per luce e gas oltre ai contributi economici da parte di Fondazione, Banca di Piacenza, Confindustria e Rotary per un totale di circa 52mila €. Supporti che col 2024 potrebbero venir meno o comunque subire un rilevante ridimensionamento, vanificando e mettendo a rischio quello che possiamo a buona ragione definire una delle pochissime istituzioni culturali piacentine di rilievo. Come ha evidenziato il Direttore, sono 50 i poeti ‘stranieri’ (non piacentini) ospitati nel tempo dei quali 8 venuti dall’estero a loro spese, il Museo è stato invitato a 13 festival internazionali dando lustro alla città, sono stati realizzati convegni, performance collettive, mostre, attività didattiche meritando l’attenzione e la citazione da parte di testate giornalistiche nazionali, radio, televisioni, riviste di arte e letteratura. La poesia, come ben si sa, rappresenta una visione culturale di alto profilo tantoché … tutti scrivono e pensano poeticamente esprimendo emozioni, sentimenti, raccontando (in modo poetico) storie e vicende del mondo nel quale viviamo. Eppure la poesia non da pane: pochi leggono storie in versi e ancor meno ne acquistano. Gli scaffali delle librerie spesso ignorano la poesia stampata e tantopiù se proposta da autori attuali. Bene, io credo si possa sostenere che il Piccolo Museo di via Pace ha fatto tanto per la poesia e per i giovani piacentini. Davvero, quindi, la città può permettersi il lusso di perdere quest’isola di cultura praticamente unica – nella sua forma museale – in tutto il Bel Paese?

Piccolo Museo della Poesia – Rivista di Marinetti. si tratta del rarissimo numero uno

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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