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Bevo la vita, la vita, a sorsi lunghi
come un divino vino di Falerno,
posando in te il mio guardare eterno
come le foglie fanno sopra i laghi…
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I miei sogni ora son più vaghi,
il tuo guardare in me oggi è più dolce…
E la vita adesso non è il rosso inferno
tutto di parvenze tristi e di presagi.
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La vita, Amore mio, voglio viverla!
Nella stessa coppa, alzata nelle tue mani,
avremo bocche unite a berla.
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Che importano il mondo e le illusioni defunte?
Che importano il mondo e i suoi orgogli vani?
Il mondo, amore? … Le nostre bocche giunte!
Pubblicato da arzyncampo
14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.
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avremo bocche unite a berla.
molto bella.
bellissima poesia
curioso come in quei giorni ho conosciuto l'amore.