“La versione spagnola”, romanzo di Alberto Ongaro, Piemme editore

Il plico da Madrid arrivò un lunedì di prima mattina e fu lo stesso destinatario a riceverlo. Svegliato dal suono del campanello, Massimo Senise scese in pigiama, firmò distrattamente la ricevuta, ritirò il pacco e ritornò nel suo appartamento all’ultimo piano del palazzo.

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Così inizia il romanzo di Ongaro, immedesimato nello scrittore che, appunto, riceve il plico con “la versione spagnola” del suo ultimo successo letterario. Tutto nella norma, fatto ordinario per la penna che ha ormai da tempo varcato i limitati confini della Nazione.

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Distratta dunque l’occhiata alle prime pagine del libro fresco di stampa. Fin quando non appare Marta: “Marta caminaba en la orilla triste y sin peso como una sombra”.

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Roba da restar secco sul colpo: Marta? Quale Marta? Massimo nel suo romanzo non aveva inserito nessuna Marta e men che meno una Marta a camminare sul limite della spiaggia. Indubbiamente una licenza del traduttore (o traduttrice), forse una semplice assonanza musicale, una frase che foneticamente stava bene. Un’eccezione, insomma.

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Invece le sorprese non finiscono con quella frase, proseguendo nella lettura le eccezioni si moltiplicano, altre frasi del tutto estranee si inseriscono, diventano una storia parallela che vive quasi d’esistenza propria.

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Il troppo, a quel punto, è troppo, Massimo si vedrà costretto a programmare un viaggio in Spagna per presentarsi alla casa editrice a chiedere ragione della licenza decisamente oltre il limite del tollerabile, alla ricerca di quella traduttrice che si è permessa di aggiungere vicenda a vicenda. Per scoprire che nessuno, nella casa editrice, è in grado di descrivere esattamente quella signora che, dalla sua villa di campagna, collabora saltuariamente proponendo romanzi e traduzioni.

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La ricerca si trasformerà dunque in un’indagine vera e propria che porterà Massimo a scavare nel proprio passato, ritrovando antiche conoscenze che nemmeno più ricordava e delle quali invece inconsapevolmente aveva condizionato la vita.

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Straordinario l’incedere di Ongaro che non ci lesina colpi di scena e situazioni del tutto insospettate, finale compreso, certo diverso da quanto il lettore possa con lo scorrere delle pagine immaginare.

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Una lettura dunque da non perdere, nella consapevolezza che dei romanzi di Ongaro ci si innamora o comunque, alla peggio, si riconosce di aver trascorso gradevolmente un segmento di tempo più o meno lungo ma non mai sprecato.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

Una risposta a ““La versione spagnola”, romanzo di Alberto Ongaro, Piemme editore”

  1. Ongaro fu anche narratore di alcuni plot per Mister No; un mio fumetto prediletto. Caso vuole che, in oltre trent’anni di uscite a cadenza mensile, le storie di Ongaro siano tra le mie preferite ancora oggi..

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