“Il magico studio fotografico di Hirasaka”, romanzo di Sanaka Hiiragi, Feltrinelli editore, 2023

Lo studio fotografico del signor Hirasaka non è un luogo qualsiasi. Ogni visitatore viene accolto senza fretta, secondo un rituale preciso. In giardino, tante piccole lanterne brillano tra i ciliegi.
A turno entrano nella stanza un’ex insegnante novantenne, un membro della yakuza colpito alle spalle con una spada che lo ha trapassato senza permettergli di riconoscere l’assassino e una ragazzina morta tra le fiamme dell’incendio da lei stessa provocato forse per difendersi dal freddo, forse per punire chi l’ha malmenata. Hirasaka li fa sedere su un comodo divano di pelle, prepara il tè e illustra i servizi speciali che offre lo studio. A tutti consegna degli scatoloni pieni di foto-ricordo della loro vita: potranno sceglierne una per ogni anno che hanno vissuto. Ma non solo: hanno l’opportunità straordinaria di rivivere il loro ricordo più prezioso e di scattare di nuovo la loro foto preferita, se questa fosse ormai sbiadita.
C’è una regola, però: non possono interagire con nessuno. Perché lo studio di Hirasaka si trova al confine tra questo mondo e l’altr/ove misterioso dove nessuno, nemmeno Hirasaka, ha idea di quel che c’aspetta.
In Giappone, infatti, fin dall’antichità si crede che ci siano dei luoghi di passaggio e che, prima di andare nell’aldilà, le persone abbiano dei flashback in cui ricordano la loro esistenza. La chiamano “sōmatō”, lanterna girevole dei ricordi, ed è ciò che Hirasaka costruisce con le fotografie dei suoi ospiti. E, una volta concluso il giro, lentamente l’anima dell’ospite di Hirasaka svanisce, inizia il cammino verso l’ignota ultima destinazione.
Cosa sceglieranno? Che vite hanno vissuto? E perché tutti vanno e vengono da quello studio, ma Hirasaka resta sempre lì, in attesa del ritorno di Yama, il fattorino che annuncia l’arrivo del nuovo malcapitato e consegna il pacco con le fotografie scattate in ogni giorno della sua vita?
Una storia magica e consolatoria sulla vita e la morte, l’amore e la perdita, l’importanza di saper cogliere la bellezza in ogni attimo. Un romanzo ad alto tasso emotivo, che custodisce in sé tutto il fascino della migliore tradizione giapponese.

“Benvenuta nel mio studio fotografico, signora Hatsue. Queste fotografie raccontano la sua vita: le è concesso di tornare indietro nel tempo e scattare di nuovo la sua foto preferita. Ma potrà farlo solo una volta e non potrà parlare con nessuno. È pronta?”

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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