“Il carro magico”, romanzo di Joe Lansdale, Fanucci editore

In un tardo pomeriggio di qualche settimana fa ho incrociato Lansdale in rapido passaggio alla Libreria Fahrenheit 451 di Piacenza, accompagnato dalla figlia, in città per il festival del blues. Incontro imprevisto, altrimenti avrei portato con me la copia appena letta de “il carro magico”, racconto in bilico tra il comico, il surreale, l’elegia del vecchio west primi anni del secolo. All’orizzonte si profilano le prime automobili ma qui ancora si passa di cittadina in cittadina proponendo spettacolo ed elisir d’acqua colorata spacciato per toccasana di tutti i mali. Un abilissimo pistolero che si spaccia per figlio di Wild Bill Hickok. Il cadavere del suddetto Wild Bill conservato in cassa annessa al carro acquistato da un vecchio indiano figlio di uno sciamano dai grandi poteri in vena di vendetta nei confronti dello stesso Wild Bill.  L’ex schiavo Albert al quale, nonostante lo schiavismo sia sepolto nella memoria del passato, nessuno serve da bere nei saloon salvoché il medesimo non supporti le proprie richieste puntando la canna di un vecchio ma ben oliato winchester. Lo stesso ex schiavo Albert che, in quanto negro, è considerato razza inferiore dal pistolero del gruppo, Billy Bob Daniels, ma che dello stesso Bill conosce segreti inconfessabili. Alluce Marcio, una scimmia lottatrice a disposizione dei nerboruti che, in coda allo spettacolo, non esitano a cimentarsi sul ring con esiti finali non proprio per loro esaltanti. Il giovanissimo Buster Fogs la cui famiglia è stata spazzata via da un tornado che non ha risparmiato la casa e tantomeno l’asino lasciando il ragazzo senza le risorse necessarie al pagamento della rata del mutuo. Il banchiere che, dopo aver versato calde lacrime sulla sorte della famiglia, non esiterà a far valere l’assioma “no paghi, no terreno”. Infine la tempesta che, da quando Billy Bob ha recuperato il cadavere di Wild Bill chiuso nella cassa confezionata con il legno degli alberi sacri della tribù del citato sciamano, la tempesta dicevo che insegue i nostri eroi lungo i sentieri del west costringendoli ad abbandonare, dopo breve esibizione, tutti i villaggi di volta in volta raggiunti. Senza nemmeno permettere al bel Billy Bob di assecondare le disponibilità e i sorrisi compiacenti di qualche bella signorina o signora del villaggio medesimo.

Insomma, in poche parole, un romanzo da leggere tutto d’un fiato, in bilico tra umorismo, magia, pistole fumanti e teloni che si sollevano su impensabili naturalmente terribili segreti.

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Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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