Ti ricordi, Mino? (c’era una volta un grande movimento, 1968-77)
Ti ricordi Mino le illusioni un mondo migliore fatto di idee nemici dichiarati d’ogni potere dell’ipocrisia di quelli vestiti di nero della corruzione del clientelismo delle giacche e delle cravatte dell’abito mentale di chi gestisce per sé invitandoci a sperare nell’aldilà. Così girammo le vie del rock con tanti compagni cantando Lugano addio, gli anarchici vanno via. La notte passava dipingendo murales, schivando carabinieri e un metronotte, ridendo divertiti per le facce attonite dei benpensanti mattinieri. Ed ora eccoci, Woodstock e il sessantotto, il settantasette e l’illusione della Pace, ed ora eccoci senza nulla da raccontare se non inutili ricordi d’improbabili sogni che al sorgere di ogni alba sappiamo ancora trasformare in frammenti di realtà.