“Giovanni Paolo Panini – Un dossier piacentino”, in mostra fino al 19 marzo 2023 presso la galleria d’arte Biffi in via Chiapponi a Piacenza

La Val Trebbia con il castello di Rivalta, di Giovanni Paolo Panini

Giovanni Paolo Pannini (Panini) o Pannini, nato a Piacenza nel 1691 circa e vissuto a Roma dal 1711 fino al decesso avvenuto il 21 ottobre 1765 è stato un pittore, architetto e scenografo. Divenuto famoso come decoratore di palazzi come pittore è conosciuto per le sue vedute della città eterna.

Ha insegnato a Roma all’Accademia di San Luca dal 1719 ed all’Académie de France dal 1732; il suo insegnamento fu fondamentale per Hubert Robert e Jean-Honoré Fragonard.

Rivalta vista dalla riva destra del Trebbia, di Giovanni Paolo Panini

Insieme a Giacomo Zoboli nel 1747 compilò l’inventario della raccolta Sacchetti acquistata da papa Benedetto XIV per formare il nucleo iniziale della nascente Pinacoteca Capitolina. Divenne Principe dell’Accademia di San Luca nel 1755.

Giovanni Paolo Panini, incisore Charles Knapton

La mostra in corso presso la galleria Biffi Arte di via Chiapponi pone l’attenzione sull’ambiente pittorico dal quale l’artista acquisì le iniziali influenze ed apprese le prime nozioni e sensibilità estetiche, che ne formarono la personalità artistica e nello stesso tempo celebra il critico piacentino Ferdinando Arisi che concentrò parte della sua opera sull’artista.

Rovine romane con Marco Aurelio, di Giovanni Paolo Panini

In evidenza i dipinti ad olio con le rinomate scenografie di rovine romane, popolate dalle sue tipicissime figurette alle quali si aggiunge un ritratto eseguito da Charles Natoire attorno al 1750, esposto al pubblico per la prima volta.

La piscina probatica, di Giovanni Paolo Panini

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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