Giovan Battista Crespi detto il Cerano, protagonista del ‘600 lombardo: Milano, maggio 2005, dopo la peste, la luce

Il tanfo pestilenziale, la puzza rivoltante che oltre al naso t’afferra e ti stringe ti contorce lo stomaco. E l’anima. Perché quella donna è stata la donna che hai amato, che hai desiderato, sognato, che hai preso con dolcezza, con foga, legando a lei i tuoi sogni, i tuoi destini.

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Affrontare, sorridendo alla dama della tua vita, il suo sguardo perso. Mentre lentamente l’ombra oscura della morte ti attanaglia le viscere, si stende sul tuo cervello che pure ordina ai muscoli delle labbra il più convinto ed ammaliante e rassicurante dei sorrisi.

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[ Degenti, www.mondimedievali.net/…/altomedioevo31.htm ]

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Il suo volto. Coraggioso, perché ancora resiste, ancora finge di credere in un impossibile destino futuro che tu le dai per garantito.

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Di credere in un domani nel quale possa uscire di nuovo con te, all’aria aperta, correre di nuovo, nelle strade, nelle vie. Tra le case, le vie strette, i cunicoli, fino alle piazze.

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Avvicinarsi agli asini, ai buoi, ai carri dei contadini che vengono dalle campagne ed espongono i loro prodotti, i doni della terra che gioiosamente urlando il richiamo alle comari, doni freschissimi, doni del Signore, in cambio d’una moneta, una semplice moneta e a casa la tua donna tornerà con una cesta di mele, di pere, d’insalata, di pomodori, di patate.

Per arricchire la tavola che al tuo ritorno era sempre pronta per saziarti, e risvegliarti la voglia di ridere, di scherzare, di giocare, di prenderla, di alzarle la gonna, di fare l’amore senza preti, lontano dagli occhi crudeli della Santa Inquisizione, di San Carlo Borromeo, lontano dai suoi sgherri in toga nera.

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Soldataglia nel nome di un Cristo repressivo che all’ombra d’una croce con lance e spade entrano nelle case. Se scoprono, se ti sorprendono nel talamo mentre prendi la tua donna. Senza prima opportunamente pudicamente coprirla, nasconderne le vergogne con un sacco di tela.

Sacco di tela con un buco, un ritaglio nel punto giusto. Per permetterti di soddisfare quel che viene definito solo istinto animale, ammesso solo in caso di unica legittima finalizzazione alla procreazione.
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Ma se la soldataglia prezzolata da Santa Romana Chiesa ti sorprende ad amare in libertà la donna che hai scelto come compagna, in catene ti trascina nelle umide galere. Sacrilegio! Lussuria!

E lei definita strega, concubina diabolica, se dall’incontro ricava piacere laido strumento tentatore del diavolo infame dal vello e dal piede caprino.

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Ma per te. Per te altro non era che la donna che amavi, la donna che pensavi, la compagna dalla quale tornavi al fine d’ogni viaggio e ad ogni imbrunire. E quegli incontri non era istinto animalesco ma naturale desiderio, espressione d’amore che al punto più alto si rappresenta nell’incontro tra due anime fisicamente unite in un essere solo.

Ed ora del tanfo che t’afferra la gola, che ti rende difficile la respirazione, quel tanfo lo devi ignorare. Sorridere. Mentre le porti la brocca dell’acqua per alleviare il sudore, il calore che dall’interno la brucia, questo sì diavolo dell’inferno che pare le sia entrato in corpo.

Devi staccare lo sguardo da quella gamba putrescente, gonfia a dismisura, dove non puoi più distinguerne le parti ed è ormai assorbito il ginocchio, la rotula sommersa dalla carne espansa all’inverosimile.

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Ed il telo che toglieva per donarti le sue grazie ormai serve per coprire, pietosamente negare al tuo sguardo il seno distrutto dalle piaghe, dal bubbone scuro che inesorabile l’ha trasformato in un grumo indefinito di carne putrescente.

Finisce così la testimonianza trasmessa da Giovan Battista Crespi detto il Cerano, protagonista del ‘600 lombardo, in mostra a Palazzo Reale in quel di maggio anno Domini 2005, nella Milano dove ha vissuto alla corte di San Carlo Borromeo.

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Una pittura, un pennello d’artista che racconta delle gesta all’ombra della Madonnina e della gloria del Santo ma, anche, una visione religiosa del mondo da film horror.

Fa paura, il volto di “San Francesco in estasi”, sono terribili gli spadoni che letteralmente “decollano” (tagliano il collo) qualche Santo malcapitato; un monito all’eterna perdizione meritata da parte dell’umanità il “Cristo morto sorretto da angeli”.

Cupe e tenebrose le scene della “Messa in San Gregorio”, del “Cristo morto con la Maddalena”, del “San Giacomo che sconfigge i mori”.

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Sensazioni da scienze esoteriche, da manuali all’indice e satanici rituali, simbologie di magia nera con la “Natura morta con tartaruga, testa di capro e gallo spennato”.

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[ Flagellazione di Cristo, di Giovanni Battista Crespi ]

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Infine, appunto, la peste che, all’inizio del secolo, del 1600, fece strage a Milano.

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Solo, una piccola luce quando l’artista si avvicina al mondo animale e ci tramanda, eliminata la presenza umana, l’immagine d’un putto con cane, pernice e gallo, stavolta appunto vivi e vegeti. Una specie di speranza, di luce accesa.

Perché se Dio muore è per tre giorni, poi risorge. Come ci ricordava Augusto Daolio con i Nomadi. Dopo ogni tempesta il cielo s’illumina dei colori dell’arcobaleno.

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Così, dopo la cappa oppressiva voluta dalla Chiesa dei secoli bui, usciti dall’occhio del ciclone e dal bubbone della pesta nera, il ‘600 sarà appunto il secolo della rinascita.

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Insomma, il Cerano, ovvero la luce dietro l’angolo, la luce alle porte del ‘600.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

4 Risposte a “Giovan Battista Crespi detto il Cerano, protagonista del ‘600 lombardo: Milano, maggio 2005, dopo la peste, la luce”

  1. Grandissimo Claudio, oggi sei nel mio mirino su un Poeta a perdere.

    Cercati, se ci riesci!!!

    VISITE SCONSIGLIATE

    ( ma vi prego di fare l’esatto contrario, di quello che dico)

    QUI QUA QUO LI’

    LA LO

    TRALLERALLERO TRALLERALLA’

    Un saluto cordiale ad un grande che è sempre un piacere trovare dentro proprie scarpe ( scusami questo saluto astruso !!!)

    ciao

    p.

  2.  e  E DEUS AMOU  HOMEM DE TAL MANEIRA QUE DEU SEU UNICO FILHO E PRIMOGENITO  COMO RESGATE PARA AQULE QUE CRER NAO PEREçAO MAS TENHA UMA VIDA ETERNA …. MAS AMOR DO QUE ISSSO ????  EU DARIA A MINHA VIDA POR ELE , UM GRANDE HOMEN UM GRANDE E ABSOLUTO FILHO DE DEUS….

  3. Sono affascinato da diversi stili di scarpe e stili tra cui scegliere. Penso che ogni persona sceglie uno stile di scarpe o vestiti misura la vostra personalità e come io sono consapevole di questo, ho sempre messo l'accento su quello che io uso per attirare l'attenzione particolare per la persona che desidera attrarre.
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