Chiude i battenti tra pochi giorni, il prossimo 27 gennaio, InVisibilia, la mostra allestita nel suggestivo spazio della Sala Biffi in via Chiapponi, a due passi da piazza Duomo e dalla piazza Cavalli. recente e complesso lavoro fotografico di Fausto Meli, offre una formidabile occasione di indagine introspettiva. Opera di ingegno e poesia InVisibilia è una ricerca in cui il dato di realtà dialoga in modo totalmente a-conflittuale con l’imprevisto, l’inatteso, con l’irrompere di un elemento garbatamente disturbante che forza la realtà aprendola a territori nuovi.
Ecco allora che nel paesaggio, sia esso naturale, urbano o domestico, irrompe la presenza silenziosa eppure potente di un piccolo origami, vero e proprio “oggetto misterioso” che apre alla memoria di sapienze passate, convoca sulla scena connessioni impreviste, ne capovolge l’apparente coerenza. Nasce uno stato di meraviglia ma anche di incertezza, di dubbio, un argomentare sulle plurime varianti che anche il contesto più rassicurante e noto può offrire.
E, nella filigrana dell’immagine, un complesso tessuto di pensiero, che tocca vari e cruciali temi del nostro tempo: la crisi e lo sconvolgimento climatico, il disagio nei confronti di un sistema ambientale sempre più a rischio di collasso, l’impossibile risposta al perché del nostro essere nel mondo: quell’interrogarsi che sta al cuore di ogni tentativo di vita vissuta consapevolmente.
E la risposta di Fausto Meli, come attesta la Galleria d’arte ospitantela mostra, è una visione che costeggia la patafisica intesa proprio come scienza delle soluzioni immaginarie. Che è poi anche chance di incontro con le parti più forestiere di noi stessi.