Niente c’è, di più asfissiante
che fare i poeti ventiquattr’ore
su ventiquattro, specie d’estate
con l’afa, nella controra. Ai buoni
poeti occorrono buio e frescura,
l’inverno è vivamente consigliato,
l’inferno in terra non giova. L’amore
fa meglio vibrare le corde del cuore
ma il dolore s’appariglia col brivido
n’appezzatura ‘i friddo, d’inverno
può bastare per concepire tutta
la poesia di una buona annata
da imbottigliare in quartine
stipare in cantina
versare
nei calici
dosare
con cura
rimirare
per ore
e ore, ma
d’estate no, per favore.
Grazie mille per l’ospitalità e per la cortesia, Claudio. Nel calice birra ghiacciata, eh? 😀
Esatto Mariella, nel calice una bella e buonissima birra ghiacciatanel caldo africano. Ciao.