E Stefano Ghigna salì in vettura sul treno toccato in sorte di “Vietato attraversare i binari. Servirsi del sottopassaggio – Racconti di viaggi in versi e in prosa”.

Vietato attraversare i binari. Servirsi del sottopassaggio – Cronache di viaggi sul treno toccato in sorte” è stato pubblicato nel 2009, secondo libro poetico dopo “E’ severamente proibito servirsi della toilette durante le fermate in stazione” (2005). Mercoledì 18 ottobre in via Roma al 163 l’ho portato alla rassegna “i mercoledì coi grilli per la testa” promossa dall’associazione Fabbrica&Nuvole, con Dalila nelle vesti di lettora di alcuni racconti in versi e in prosa e Francesco Bonomini all’accompagnamento musicale con le sue ballate eseguite con l’organetto diatonico. Tra i presenti Stefano Ghigna, scrittore a sua volta e insegnante in pensione, sceso in città per l’occasione dalla verde Val Perino. Senza esitazione ha acquistato copia del libro, velocemente lo ha letto e ieri, 23 ottobre, ha proposto in facebook la sua recensione che, emozionato e gratificato, riporto.

Mercoledì 18 ottobre 2023, uno scorcio del pubblico presente in via Roma al 163 con, primo sulla destra, Stefano Ghigna dalla magica Valperino

LE PAROLE DI STEFANO GHIGNA PUBBLICATE IN FACEBOOK

Claudio Arzani ha colpito ancora, un centro perfetto. Ho letto la raccolta tutta d’un fiato, come un romanzo avvincente. Un mondo di caldi sentimenti, di fervida immaginazione, di realtà alata. Respiri l’autenticità della passione. La bravura del comporre ti trascina nelle sue creazioni. C’è la vita sul treno sferragliante, negli angoli della Valperino e della Valtrebbia con un tocco di magia, di attese, d’amore. Vera alta poesia, neanche una goccia di retorica

Mercoledì 18 ottobre 2023, Francesco Bonomini e Claudio Arzani con i racconti e le liriche dei viaggi sul treno toccato in sorte letti da Dalila Ciavattini

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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