“De Nittis, impressionista italiano”, ove il lupo, tra le guglie e la Madonnina, donzelletta attendeva (Milano, maggio 2005)

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[ “Signora col cane”, massimilianopalmese.wordpress.com/…/ ]

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Milano, pretese da capitale europea, ti avvinghia nella sua rete già all’arrivo in stazione Centrale, ventidue binari stracolmi di treni, piccioni e di migliaia di viaggiatori, piccioni compresi. Nell’atrio immenso, alla fine delle banchine, Dalila si perde di fronte alla vetrina di pietre e lapislazzuli, cammei, oggetti d’arte orientale e a poco serve ricordarle che il portafogli piange.

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[ “La strada da Brindisi a Napoli”,  www.fiorilloartstudio.splinder.com/ ]

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Ci sono le carte di credito apposta, no? In effetti per una vita abbiamo vissuto senza. Ma ad inizio d’anno [ 2005, ndr ] la banca si è proposta. E malauguratamente lo ha fatto bene. O forse erano le nostre difese immunitarie in quel momento deboli. Così siamo entrati nelle schiere dei cartacreditati.

[ “Colazione in giardino”, www.photographers.it/…/giuseppedenittis.htm ]

Sono cose che, se proprio vengono fatte, andrebbero tenute accuratamente nascoste alle proprie compagne. Oppure quantomeno lasciate a casa in caso di viaggio a Milano (ma anche a Torino, Roma, Napoli, ovunque brilli di luce propria un qualunque malefico oggetto capace di attirare la femminil attenzione).

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[ “Il passaggio del treno”, enzobailon.ilcannocchiale.it/blogs/feeds/blog… ]

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All’arrivo in stazione comunque Dalila si limita ad osservare, guardare ed ipotizzare fingendo infine di tralasciare. Al ritorno si scoprirà che la clemenza della consorte inesorabilmente l’è morta. Trattasi di tattica da manuale. Strategia femminile allo stato puro, contro la quale non esiste antidoto o controdifesa di sorte.

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I volumi di tattica e strategia dell’Accademia Allievi Ufficiali di Modena, ove si studia per diventar generali? Dilettanti allo sbaraglio, nell’impari confronto!

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[ “La traversata degli appennini”,  www.exibart.com/Print/notizia.asp?IDNotizia=1… ]

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Non che sia una gran novità, questo fatto della malìa femminile e della … “fagiolità” maschile. Specie ove l’ometto ritiene d’essere padron del mondo ma la delicata e debole dama che gli sta al fianco sa bene come orchestrare e muoverne i fili a mò di burattino.

[ “Nudo con le calze rosse”, serverblog.info/monelle/?m=200702 ]

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E se lo mena appresso pel naso. O a piacere per altra simile di regola molle appendice.

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E in fondo finché si tratta di pagar pegno con pietre e lapislazzuli adusi ad abbellir polsi e collo della gentil consorte, va anche bene, a soffrire l’è il portafoglio, fatto che per quanto invero doloroso resta comunque preferibile al soffrir di fronte dato lo spuntar di corna.

[ “La parfumerie Violet”, http://www.artesuarte.it/articolo.php?id=269&mn= ]

Un fatto che, a parer dell’acuto malizioso osservatore, ben rappresentava, tra fine ottocento e primi del novecento, Giuseppe De Nittis, italiano impressionista.

[ “Westminster bridge”, http://www.latribunedelart.com/Expositions_2005/De_Nittis_174.htm ]

Cresciuto tra i calori e i colori del profondo mediterraneo pugliese. L’intenso spettacolo del vulcano in eruzione a Napoli. I fumi dei locomotori a vapore che talvolta lasciano intravedere tratti di verde campagna.

[ “L’eruzione del Vesuvio”, http://www.antiquars.com/Pittura800/Impressionismo/DeNittis.htm ]

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Il fumo che si perde nel mare della nave con sul ponte emigranti infreddoliti ed impauriti dall’incerto futuro prossimo oltre il mare. Gli incanti della Belle Epòque parigina, le vetrine illuminate di eleganti profumerie, le tenebrose nebbie londinesi dalle quali spunta il Big Ben o dove non si sa chi ti aspetta vigile nell’ombra, forse Jack lo squartatore o il mastino di Baskerville.

[ “Salotto della principessa Matilde”, www.italiamiga.com.br/artecultura/artigos/fil… ]

Ed in tutto questo De Nittis, sornione, ci propone le sue donnine con trini e merletti, ora impegnate in lezioni di pattinaggio, ad amabilmente conversar al passeggio in carrozzella, ora ad affrontare con i veli dei cappelli abbassati i primi gelidi venti invernali, ora intente a seguire le corse dei cavalli all’ippodromo nel mentre trionfa primavera ( “Alle corse di Auteuille” ).

[ “Alle corse di Auteuille”, trittico, parte centrale ]

http://images.google.it/images?q=de+nittis&gbv=2&ndsp=20&hl=it&start=360&sa=N ]

Così, il marito, pomposo, altero, austero, resta rigido come baccalà ad affermare con la posa seriosa il proprio onore, l’orgoglio del maschio-padre-padrone, il proprio sacrosanto diritto al possesso magari riaffermato e celebrato da Sacra Romana Chiesa.

[ “Alle corse di Auteuille”, www.bbdenittis.it/…/De%20Nittis.htm ]

Al suo fianco, ecco la graziosa moglie compagna formalmente impalmata con diritto di esclusiva attestato, salita lei con ammiccante sorriso in piedi su una sedia impagliata per di meglio rimirare forse della corsa, forse del fantino, forse d’un gentiluomo che sol lei da quell’altezza puol rimirare in barba all’austero ufficiale consorte tronfio d’orgoglio pel proprio onor di casato.

[ “Al bois de Boulogne”, www.marcelproust.it/…/bois_de_boulogne.htm ]

Da fare il paio con quell’altro, “Appuntamento nel bosco di Portici”, ove la dama percorre il viale nel giardino leggendo un libro, appoggiandosi all’ombrellino mentre la luce filtrando tra le frasche rende meravigliosi cromatici giochi per la delizia del pennello dell’artista. E nell’ombra, in sulla destra, tra le piante. In agguato con far di lupo il gentiluomo che della dama annoiata e forse dal marito trascurata farà compiacente unico boccone.

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Malandrino birichino d’un De Nittis!

[ “Scampagnata vicino a Londra”, http://www.antiquars.com/Pittura800/Impressionismo/DeNittis-2.htm ]

Con una considerazione. Finita la visita alla mostra, ammirato il Piccolo Teatro, ignari del fatto che a pochi passi ci sarebbe Brera, girando a caso un angolo ormai irrimediabilmente persi, ci siamo ritrovati di fronte al Castello Sforzesco.

[ “Inverno”, http://www.artesuarte.it/articolo.php?id=269&mn= ]

Talvolta si crede di conoscere Milano dopo aver visto piazza Duomo. Ma Milano è molto molto di più. Milano è tanti negozi ove barattar lo mantenimento dello proprio onore con quanto gradito alla tua gentil consorte.

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Con buona pace del conto corrente. Maledetta e benedetta carta di credito!

[ “Sulla riva della Senna”, http://www.artesuarte.it/articolo.php?id=269&mn= ]

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

Una risposta a ““De Nittis, impressionista italiano”, ove il lupo, tra le guglie e la Madonnina, donzelletta attendeva (Milano, maggio 2005)”

  1. Si carissimo, hai proprio ragione crediamo di conoscere Milano, ma come dici tu è molto di più.

    L’ho visto l’ultima volta un mese fa il giorno che si è laureato mio figlio, avevo in cuore una felicità indescrivibile. In certi casi la carta di credito è molto pericolosa, si rischia davvero di andare in rosso con il conto. Un salutone Lucia

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