Lorenzo Bartoli, di mestiere, sceneggia per la tv, il cinema, i fumetti. Direttore editoriale dell’Eura, la casa editrice di Skorpio e Lanciostory, con questa prova letteraria ci conferma il passo del fumettista: immediatezza nella narrazione, essenzialità nella prosa il tutto condito con quelle note di colore che sono il profumo (talvolta il lezzo) della concreta quotidianità reale. 36 istantanee scattate sulla vita di personaggi che possiamo incontrare in qualunque bar della Roma dei “coatti”, soggetti e persone strane, brutte, sporche e cattive secondo una visione tipica del movimento del ’77, roba per intenderci da indiani metropolitani o da Roma popolaresca dei giorni nostri.
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Qualche citazione? Er Provvisorio, che stava affezionandosi alla ragazza del bar sottocasa, si sente confidare che non ne può più di levatacce alle sei e mezza del mattino, abbandona il bancone, si sposa, va al paese dove curerà le galline svegliandosi tardi la mattina.
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Orlando, detto Ulisse per via d’una astuzia presunta, parcheggia l’Alfa 33 con colpo di coda da gatto annoiato, simulando spalle grosse, “ciao, Zanna, come butta?”, “butta che me devi ridà trecento sacchi”, “domani pomeriggio va bene?”, “oggi pomeriggio va meglio”.
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Una finestra aperta sul ritorno a casa dopo il funerale di tua madre, quando decidi di buttar via tutto e ti ritrovi tra le mani la prima pagella che hai preso, nel 1971, l’esonero del militare nel 1990, il ricordo di quando per un anno non vi parlaste più.
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Ancora: quando la gente leggeva sul Paese Sera che le Brigate Rosse avevano aperto un Fronte Logistico, dopo la campagna Sossi, quando accendi la televisione per vedere poco di buono, quando apri il frigo e trovi una Ceres svaporata, un pezzo di limone spremuto, un dado Knorr e un pezzo di sopressata calabrese mutante.
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Ricordi quando, ansante dodicenne, i tuoi dormivano il sonno dei giusti? La tua mano sfogliava il catalogo Postal Market, mentre sua sorella cercava di aiutare un pezzetto di piombo a sollevarsi in volo.
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Frammenti di vita, di storie coatte, di vite da bar, nel tentativo di azzannare l’Eldorado della felicità con i pochi mezzi che la vita ha concesso alla gente orgogliosa di Tottidenoartri, Tottigol che ogni domenica rappresenta il riscatto di questa gente che forse non immaginava (e nemmeno sentiva veramente la necessità) di realizzare il sogno di passare dalle pagine patinate d’una rivista a fumetti alla carta un po’ scolorita d’un romanzo ad episodi.