“Cronache piacentine”, il libro di Stefano Longeri presentato lo scorso 10 gennaio 2024 in via Roma al 163 ai ‘mercoledì coi grilli per la testa’, la rassegna letteraria settimanale dell’associazione Fabbrica&Nuvole

Mercoledì 10 gennaio 2024, Scuola Azzurra di via Roma al 163: Claudio Arzani, moderatore, Stefano Longeri, scrittore autore di “Cronache piacentine”, Vittorio Melandri, opinionista

Stefano Longeri in via Roma al 163 in veste di prolifico scrittore dei fatti delle genti piacentine ma innanzitutto, come ha ricordato il conduttore della serata Claudio Arzani, un passato da sindacalista come segretario generale aggiunto della C.G.I.L. nella Camera del Lavoro piacentina, la prima costituita in Italia. E, ha ricordato Arzani, proprio a quei tempi risale la conoscenza con Stefano, un incontro occasionale in un pomeriggio nel quale il sindacalista stava per prendere il treno e andare a Torino, per il turno ai cancelli della fabbrica di Mirafiori. Erano gli anni ’80 ed era in corso un durissimo confronto tra sindacato e azienda che aveva annunciato la decisione di procedere a licenziamenti. 35 giorni di scioperi e di occupazione dei cancelli con il segretario del P.C.I. Enrico Berlinguer che dichiarava d’essere dalla parte degli operai per cui se gli operai avessero deciso l’occupazione della fabbrica, il Partito sarebbe stato al loro fianco. Nello stesso tempo, Giorgio Benvenuto, socialista, segretario della U.I.L., dichiarava già definita la conclusione del confronto: “o la Fiat perde, oppure perde la Fiat“. Ma, ha ricordato Arzani, tutta la società lottava dalla parte degli operai contro la minaccia dei licenziamenti: “ero consigliere nel quartiere 1, quello del centro cittadino a maggioranza politica di centrodestra, Presidente l’avvocato Moizo, liberale. Insieme alla rappresentante del P.C.I. presentammo un ordine del giorno a sostegno della lotta operaia proponendo la rinuncia dei gettoni di presenza di nostra spettanza da versare a titolo di sostegno dello sciopero in corso. Con nostra sorpresa tutti i rappresentanti politici, M.S.I. compreso, votarono a favore, tutti a favore degli operai, contro il prospettato diritto al licenziamento da parte aziendale“. Del resto politicamente prevaleva la voglia di un futuro finalmente dalla parte dei lavoratori, di uno sviluppo sociale basato su una maggiore giustizia ed equità sociale. Come noto, non andò così, alla fine la direzione Fiat prevalse, il lungo sciopero si esaurì ed iniziarono i licenziamenti. I lavoratori del gruppo erano 130mila, oggi sono ridotti a meno di 50mila e la gloriosa Fabbrica Italiana Automobili Torino ormai, tra delocalizzazioni all’estero, fusioni con altre case automobilistiche nel nome della globalizzazione, operazioni finanziarie speculative dove ben poco é il valore riconosciuto al lavoro e alla stessa produttività, non si sa nemmeno se sia ancora italiana.

Mercoledì 10 gennaio 2024, Scuola Azzurra dell’Associazione di volontariato e inclusione sociale Fabbrica&Nuvole: Stefano Longeri, scrittore

Superata comunque la premessa politico sindacale legata al passato di Stefano, la serata é proseguita ovviamente passando allo Stefano scrittore che nell’occasione ha presentato il suo “Cronache piacentine” nona pubblicazione disponibile nelle librerie della nostra città. Come ha rilevato Vittorio Melandri, a sua volta un passato da protagonista sindacale e della politica piacentina, “scrivere é come attraversare un bosco e così Stefano con la sua nuova pubblicazione propone un passaggio attraverso i suoi libri“.

Mercoledì 10 gennaio 2024: particolare del pubblico con in prima fila Dalila (lettora di un brano del libro) e Ferrante Trambaglio, assessore comuinale negli anni ’80

In sostanza fatti vissuti dalle genti piacentine nei suoi precedenti libri estrapolandone singoli racconti. Nella serata dunque si é parlato delle vicende dell’assassinio del nobile Farnese, figlio del Papa Paolo III dallo stesso imposto come Duca padrone della città, del fungaiolo spaventato dall’incontro (presunto) col Puma di Ferriere, del figlioccio della Regina che si pone a capo della rivolta contro la soldataglia napoleonica, del San Martino a novembre per i braccianti agricoli, dell’apprendista meccanico di biciclette testimone della nascita dell’Impero con la partenza dei soldati per la conquista dell’Abissinia, dei quattro amici che ormai in avanzata età raccontano dei loro ‘bei tempi andati’.

Ultima annotazione prima della conclusione della serata, un appunto sul particolare di una presunta piacentinità ovvero di un valore aggiunto che discenderebbe semplicemente dal fatto dell’origine o comunque del vivere in terra piacentina. Quale la differenza, é stato chiesto, rispetto alle genti del basso lodigiano, dell’alessandrino, del genovese, del ravennate, del cremonese, del senese, degli ascolani, dei reatini? Insomma, si parla e si scrive di Piacenza ma siamo cittadini tutti del BelPaese ed anzi, allargando gli orizzonti, del mondo intero. E, su questa riflessione, la serata si è conclusa con il doveroso firma copie e infine le consuete chiacchiere al buffet come consuetudine dei ‘mercoledì letterari coi grilli per la testa’ offerto dall’associazione di volontariato e inclusione sociale Fabbrica&Nuvole.

Mercoledì 10 gennaio 2024, Scuola Azzurra di via Roma al 163: frazione del pubblico con in prima fila Giovanni Ambroggi, amministratore comunale negli anni ’80, attualmente esponente del Comitato “Salviamospedale”

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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