L’invito, decisamente a sorpresa, per moderare un importante convegno di taratura nazionale in materia di culto: un’occasione inattesa di entrare in un mondo sostanzialmente sconosciuto e d’aver conferma che non si finisce mai d’imparare. In questo caso l’avvicinarsi al (per me) misterioso mondo della canonizzazione. San Corrado Confalonieri, nasce a Calendasco (provincia di Piacenza) nel 1290, in età adulta veste l’abito penitenziale francescano ritirandosi nell’eremo guidato da frate Aristide. Nel 1315 abbandona Piacenza e, secondo la tradizione francescana diventa eremita itinerante, attraversa il Paese e arriva a Noto nel 1340 per successivamente trasferirsi in zone remote e desertiche per condurre una vita ascetica al pari dei grandi Padri del deserto: il suo unico pensiero era avvicinarsi a Dio. Corrado morì nella sua grotta il 19 febbraio 1351 e praticamente iniziò subito l’iter procedurale per la beatificazione in realtà successivamente interrotto a più riprese fino al tardivo riconoscimento che arriva solo nel 1515 da parte di Papa Leone X.
Venerato come santo della pietà popolare, in realtà, pur riconosciuto santo dal credo popolare, per la Chiesa rimane Beato ed é questo l’aspetto che ho avuto l’occasione d’approfondire. Il processo di beatificazione non é altro che il riconoscimento dell’ascensione in Paradiso di un defunto e la conseguente capacità di intercedere a favore di fedeli che lo pregano. La procedura può poi proseguire con la canonizzazione ovvero il riconoscimento da parte del Papa della santità della persona. La differenza? Nella sostanza il Santo viene venerato in tutta la chiesa universale, il Beato solo in ambiti più ristretti. Ad esempio San Giovanni Paolo II, finché ha avuto il riconoscimento della qualità di Beato poteva essere venerato limitatamente alle chiese della diocesi romana (dove era stato vescovo) e nelle chiese delle diocesi polacche (dove era nato).
Ora ci si domanda, per quanto riguarda San Corrado: ufficialmente Beato, nei fatti la vulgata popolare lo definisce Santo (basti una ricerca in internet dove viene quasi unanimemente definito San Corrado Confalonieri). Come mai dunque il processo di canonizzazione non è proseguito, determinando un’evidente discrasia tra ‘sentire’ popolare e ufficialità ecclesiale? Un interessante quesito che gli esperti sabato riuniti in convegno potrebbero in un prossimo futuro approfondire.