“Ci fu un tempo…”, intervento di Michele Rizzitiello, esponente di Sinistra Italiana, socialista, candidato con @Sinistra, lista a sostegno di ApP

Ci fu un tempo in cui diventai un giovane socialista, un po’ per l’influenza familiare determinata da nonno e papà, dai loro racconti delle lotte dei braccianti agricoli della piana di San Michele, quella del melfese dove è cresciuto quel mastodonte voluto da Marchionne e dagli Agnelli…naturalmente sovvenzionato da tutti noi, un po’ perché caratterialmente non ho mai sopportato le disuguaglianze e le ingiustizie e un po’ perché  lo spirito egualitario internazionalista dei socialisti mi ha sempre stimolato e affascinato. Non mi impegnavo moltissimo perché all’epoca lo sport, l’atletica leggera, e lo studio eran la mia vita, ma mi interessavo, partecipavo quando mi era possibile specie quando sentivo la parola di certi vecchi compagni come Riccardo Lombardi che aveva la capacità di ipnotizzare una platea o Sandro Pertini, che allora era il Presidente, non solo mio, ma di tutti gli Italiani e quando parlava sapeva toccare il cuore e riscaldarlo. Smisi di praticare sport e mi impegnai nel lavoro. Poi una sera, durante un incontro, un compagno del sindacato mi propose la candidatura alle elezioni provinciali di Piacenza, accettai ed iniziai una nuova esperienza che tuttora mi impegna, mi entusiasma, e alle volte mi fa anche…arrabbiare. Sì, perché come diceva un fine politico “la politica è per gli uomini il terreno di scontro più duro e più spietato; oddio, ne diceva una anche più cruda, ma al compagno Rino Formica ancora oggi, a 95 anni, non difetta una lucidità critica invidiabile riconosciuta da amici e avversari.

Non ho accettato a suo tempo le lusinghe berlusconiane, come molti altri compagni fecero, perché, pur amareggiato per quanto patito da tanti compagni di partito, non ho mai creduto che un riccastro potesse essere la soluzione dei mali del nostro Paese ma nemmeno sono caduto nelle braccia di coloro che hanno sostanzialmente contribuito alla demolizione del partito e della prima repubblica, per cui ora posso dirmi uno dei pochi piacentini di sinistra  a non avere mai avuto in tasca una tessera che non fosse di derivazione socialista.

Piacenza non ha bisogno di una Reggia, ha bisogno di lavoro serio e non precario, giustizia sociale, equità fiscale, case a prezzi accessibili, meno traffico, trasporto pubblico efficiente e piste ciclabili vere.

La parabola politica ci portò ad aderire all’idea di Sinistra e Libertà e, personalmente a rimanere per iniziare una nuova avventura in SEL a fianco di un leader che tanto mi ricordava il Riccardo Lombardi di un tempo; si, perché Nichi Vendola ha quella capacità di coinvolgere ed entusiasmare un popolo. Purtroppo anche quel sogno utopico fu stroncato dalle falsità manipolatorie di una stampa che orientò vergognosamente, e falsamente, l’opinione pubblica nei suoi confronti; fortunatamente le nefandezze furono svelate e gli ingannatori furono condannati, purtroppo con tanto ritardo, ed è notizia di oggi che quelle sentenze sono diventate definitive. Questo portò alla trasformazione di SEL in Sinistra Italiana, sempre con l’obiettivo di lavorare per la ricostituzione di un partito forte che a sinistra potesse contrastare il liberalismo che ormai ha invaso le nostre vite con tante disuguaglianze, tanta precarietà nel lavoro, tanta insicurezza, nella vita, nella speranza di un futuro dignitoso per tutti. Con questi obiettivi mi sono sempre confrontato politicamente e ho aderito, con un pizzico di cautela, alla proposta partita da tre consiglieri di minoranza che proponevano di aprire una nuova fase politica nella nostra città dando spazio e voce a quanti, politici o cittadini che fossero, volessero aprire un percorso nuovo di ascolto e di partecipazione vera. Da qui è nata una discussione sul futuro della città di Piacenza, fatta di confronto, studio, serate passate davanti al PC prima, causa precauzioni sanitarie, e altrettante serate finalmente in presenza fra tanti piacentini conosciuti o meno conosciuti che avevano voglia di fare qualcosa di vero e nuovo in città. Il lavoro è stato tanto, le difficoltà ancora di più, tant’è che si è dovuta subire una spaccatura perché, evidentemente, questa novità non è ben vista in certi ambienti, che sono poi quelli che pensano di avere la città fra le mani e di farne ciò che gli pare. E siamo arrivati all’oggi, alla scelta di un candidato che, personalmente, reputo un uomo di ottime capacità, di schiettezza e di una buona dose di coraggio e subito dopo alla nascita di una lista che potesse rappresentare anche a Piacenza quelle istanze in sospeso che sono quelle poc’anzi descritte: troppa disuguaglianza, troppo sfruttamento del lavoro, di quello giovanile in particolare. Così è stata pensata ed è nata la lista @sinistra, che anche nel nome coniuga il futuro, con quella chiocciolina ormai entrata nelle abitudini di tutti, e la tradizione con la parola sinistra che rappresenta quegli ideali che, come ho detto, ho assorbito da giovane e sviluppato nel tempo. Per tutto questo ho contribuito alla nascita di questa lista, ho lavorato per essa e la coalizione di vero centrosinistra e mi ci sono anche candidato.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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