“Cala la tela”, romanzo giallo di Ellery Queen, I classici del Giallo Mondatori

Ellery Queen, ovvero l’investigatore parto della fantasia dello scrittore Ellery Queen. Che in realtà era lo pseudonimo dietro al quale si nascondevano due cugini statunitensi d’origine ebraica che nel 1929 iniziarono quella che doveva diventare una vera e propria saga. Frederick Danney (nato Daniel Nathan) e Manfred Bennington Lee (nato Emanuel Lepofscky) che, dato il successo, proposero il personaggio anche nelle vesti di rivista (“Ellery Queen’s Mystery Magazine”). Infine Ellery Queen diventò anche, negli anni sessanta, un vero e proprio marchio di fabbrica, producendo romanzi spesso diversissimi quanto a stile presumibilmente realizzati da altri scrittori (sotto la supervisione di Lee e Danney) per sfruttare il successo del marchio. Parallelamente ai romanzi con protagonista il giovane investigatore laureato ad Harvard, i due cugini nel 1932 crearono il personaggio di Drury Lane. Fortunato protagonista di un ciclo di quattro romanzi inizialmente proposto da Lee e Danney utilizzando l’ulteriore pseudonimo di Barnaby Ross. Celebre attore ritiratosi dalle scene all’apice della gloria e reinventatosi detective. In “Cala la tela”, quarto ed ultimo romanzo del ciclo, Drury Lane, ormai vecchio e malato, svolge un ruolo decisamente marginale, parallelo al protagonista vero. Del resto anche l’ispettore Thumm, l’altro protagonista della saga, un tempo membro del Dipartimento di polizia di New York, ormai è ufficialmente in pensione anche se ancora attivo come “privato”. Certo è davanti ai suoi occhi che si presenta quello strano individuo dalla barba verde-azzurra offrendo un compenso di mille dollari per semplicemente custodire una busta fino al momento in cui riceverà una telefonata dal misterioso cliente. Ma se l’apparecchio telefonico restasse muto potrà presumere che il cliente sia morto e, solo in questo caso, dovrà aprire la busta ricevuta in custodia togliendo la ceralacca davanti a Drury Lane.  Suo il caso, si diceva, ma siccome il tempo inesorabile scorre e tutti lasciamo spazio a chi ci segue come età ed energie, la vera protagonista del romanzo che chiude il ciclo è Patiente Thumm, la figlia dell’ispettore, sempre più coinvolta nell’intreccio sia dal punto di vista investigativo che psicologico.  Una lettura interessante, un approccio ad uno stile psicologico induttivo, ben diverso dai mystery post-bellici che ci abitueranno al prevalere dell’azione (come nel caso dei romanzi di un altro giallista di gran fama, Ed McBain). Certo vagamente “datati” ma che non possono mancare dal bagaglio conoscitivo di un lettore accanito.

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[ it.wikipedia.org/wiki/Ellery_Queen ]

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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