Sogni d’autore e fantasia al potere: malatempora currant con Renato Brunetta ma la penna va, il pennarolo rema controccorrente

Ridendo e scherzando all’alba del 30 settembre Arzyncampo ha “staccato” la seconda candelina. In giorni con poca torta: se n’è andato Topper, cagnosky che ora brilla diamante aggiunto con lo sfondo del cielo, il cuore arranca in una prateria che prende l’aspetto d’un deserto, il lavoro – quello ufficiale – non nega pesanti scenari, la sinistra scendincampo senza aver nulla imparato dal risultato elettorale così l’arcobaleno in inutile marcia romana scompare nel buio più buio d’un occhio pesto, il governo non mostra segni di cedimento ed anzi Renato Brunetta impera. L’Italia tutela la salute, dice quello, ma intanto, se t’ammali, nei primi dieci giorni ti riduce lo stipendio. Così, se sei operaio, se sei impiegato, non ti puoi permettere nemmeno un raffreddore e con l’influenza vai a lavorare. In compenso nessuno discute le prebende naturalmente sacre ed inviolabili dello stesso medesimo illustrissimo signor Ministro Renato Brunetta che conta la fola d’esser socialista. Per tacer degli esimi colleghi Ministri suoi e dei manager che stanno portando il BelPaese sull’orlo del tracollo giocando coi soldi virtuali delle Borse nemmeno fossero al campionato rionale di Monopoli. Che comunque tanto non pagheranno loro ma scaricheranno sugli stipendi e sui miseri risparmi di chi lavora e, i soldi, quelli veri, li guadagna col sudor della fronte pochi, sporchi e vittime della recessione. Poi ci si meraviglia se la vena s’è inaridita e dal cuor più non m’esce poesia? Per fortuna ci pensano messer il Caso e monsieur le Dèstin ad accendere un lumicino: lunedi sul marciapiedi, in un viale della città, ho riconosciuto Tiziana Mezzadri, la cantora nelle rap-presentazioni delle mie poesie. Stava andando al lavoro. L’ho fatta salire in macchina, le ho dato un passaggio. Vedrà mai la luce il mio secondo libro poetico pargol del cor? Le bozze sono in borsa, praticamente finite ad agosto (ma invero erano già pronte un anno fa). Edoardo, lo  figlio mio, dopo mesi d’attesa ha abbozzato (solo abbozzato, sia chiaro) il disegno di copertina e addirittura ha una buona idea per una seconda bozza: bisognerà trovare spazio all’interno (per la quarta di copertina è pronto il bellissimo disegno di Fabrizio, lo altro virgulto di cotesta stirpe: la pace che urla il suo dolore) e naturalmente attendere l’anno del due il mese del mai perché i figli son pezz ‘e core ma quanto a lavorare specie per i sogni del padre, sarà meglio tacere, stendere un pietoso velo di silenzio. Dunque forse relativamente presto, nel giro d’un paio di secoli, Tiziana tornerà a recitare nelle rap-presentazioni della “Doctor Arzy’s poetical folk band”. Dipende anche da Augusto Bottioni: un paio di settimane fa gli ho consegnato le bozze perché mi scriva l’introduzione. <Un onore!>, ha commentato e (spero) s’è messo al lavoro. Prenderà il posto di Ivano Tagliaferri, l’introduttore ufficiale del primo libro poetico pargol del cor: dopo lungo tempo lunedi scorso gli ho telefonato, sta superando il trauma dell’incredibile successo del volume sugli italiani anarchici combattenti nella Spagna della guerra civile e intanto è a buon punto con una nuova impresa, un romanzo sui primi del Novecento, tra lotte agrarie nella verde emilia e tentazioni irredentistiche nell’Istria d’oltreconfine. La poesia? Beh, non è proprio affar suo anche se nel romanzo che ancora ha in penna farà forse una capatina tal Gabriele d’Annunzio. Ma i tempi per la stampa del mio secondo libro son legati anche a Massimo Avenali di Pescara: sta lavorando ad una raccolta di racconti ed uno (spero) sarà quello mio nel quale credo moltissimo, storia d’un drago che la follia umana ha scatenato illudendosi d’imbrigliarlo. La storia d’una notte di fuoco, il fuoco del drago sfuggito dalla gabbia a Chernobyl. Una pioggia di particelle bianche, impalpabili, invisibili che lentamente qualche ora dopo scendeva in pianura padana dove dormiva un altro drago, in quella enorme scatola bianca d’acciaio con l’ombra ad allungarsi sulle ultime case di Caorso, il paese lambito dalle acque del Grande Placido Fiume che, dopo secoli di tranquilli sonni, si risvegliò una mattina proiettato nel futuro della produzione nucleare. Racconto un paio d’anni fa vincente alla selezione di www.ozoz.it, giunto ad un passo dalla pubblicazione con Perrone editore ma alfine, per motivi tutti esterni, rimasto nel limbo del web per rinvio sine die all’ultimo minuto dell’impresa editoriale. Ma se ora vedrà la luce ed il buio oscuro dell’inchiostro di stampa, lascerà nel limbo d’attesa il secondo libro poetico pargol del cor. Sogni d’autore: spesso vanno controcorrente, magari arrancando, ma voga che ti voga, rema oggi e rema domani, tu Guido la Vespa ed io Remo la Barca, l’ansa del fiume s’avvicina, speriamo si riveli presto il nuovo orizzonte.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

2 Risposte a “Sogni d’autore e fantasia al potere: malatempora currant con Renato Brunetta ma la penna va, il pennarolo rema controccorrente”

  1. MALGOVERNO NELLA P.A .In quel di Castelraimondo serve maggiore vigilanza e controllo sul territorio.Dal febbraio 2002 l’amministrazione comunale tiene,illegittimamente demansionato,estromesso,eliminato dall’ufficio il comandante dei vv.uu;(uno dei quattro dipendenti comunali laureati,di ottima condotta morale e civile,incensurato,senza alcun procedimento penale o giudiziario a carico),sostanzialmente senza fare quasi niente,a spese del contribuente.(Vedere sentenza immediatamente esecutiva,in internet,alla voce DEMANSIONAMENTO CAMERINO)

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