Bruna Boccaccia, 77 anni, ideatrice e promotrice delle edizioni Pontegobbo di Bobbio, ci ha lasciati: ti lascio un abbraccio e un grazie di cuore

Ci ha lasciati Bruna Boccaccia, 77 anni, già insegnante di lettere e dagli anni ’90 ideatrice e promotrice delle edizioni Pontegobbo, piccola coraggiosa casa editrice con sede a Bobbio in Val Trebbia. Grande attenzione al territorio piacentino, guide turistiche, diverse collane tra le quali i libri di “Storie nella Storia” con grande spazio alla Resistenza piacentina, le monografie dedicate a “Vite celebri e non” con protagonisti in particolare personaggi legati appunto al paese di San Colombano nominato Borgo dei Borghi 2018, e ancora Sport, narrativa, arte, resoconti di viaggi. Ritorno con la memoria all’anno 2015. Avevo alle spalle già diverse pubblicazioni con altri editori piacentini, un saggio sulla diffusione di droghe, quattro libri prima di poesie poi di racconti in versi e in prosa con un discreto apprezzamento da parte dei mass media locali e un buon ritorno di pubblico. Avevo però come si dice ‘nel cassetto’ un racconto nel quale credevo molto e che già aveva ottenuto un riconoscimento importante in una selezione condotta da un sito internet di Taranto. Inviato a quattro case editrici , la prima rispondeva che non rientrava tra le sue collane, la seconda che l’argomento non rientrava tra i suoi interessi, la terza fu una convocazione da parte di Bruna, a Bobbio. Solo silenzio da parte della quarta. L’incontro avvenne in un bar, con questa Signora di grande gentilezza, molto pacata, generosa di consigli ma anche di indicazioni circa parti aggiuntive che a suo dire (e aveva ragione) avrebbero arricchito l’opera. Chiese quale potesse essere, in base alle mie precedenti esperienze, la risposta da parte dei possibili lettori ed io ho ipotizzato la vendita di almeno cento copie, pur considerando che i miei libri precedenti erano opere in versi (e come noto in genere la poesia non dà da mangiare tantoché Bruna stessa mi disse che la casa editrice aveva pubblicato un’opera poetica ma non avrebbe ripetuto l’esperienza). Così abbiamo definito in 300 le copie da stampare in prima edizione. Poi, rientrato a casa, iniziai il lavoro di ampliamento e arricchimento del testo sfogliando in Biblioteca i quotidiani dell’epoca dei fatti narrati. Quindi incontrando personaggi protagonisti di quei fatti raccogliendo contributi e testimonianze, mano a mano integrando il manoscritto originale passando, attraverso diversi step di confronto con la figlia di Bruna, Daniela Gentili, dalla sessantina di pagine iniziali alle 125 finali e, a giugno 2016, “Il soffio del vento – Da Chernobyl a Caorso vent’anni dopo“, la mia sesta pubblicazione, era nelle librerie. Come dicevo la Signora Bruna è stata un’insegnante scolastica e, per quanto mi riguarda, maestra di metodo con i suoi consigli che mi hanno poi guidato nella realizzazione di – per ora – altri due libri, uno dei quali – il mio ottavo – ancora con la Pontegobbo ma con rapporto più diretto con la figlia nel frattempo subentrata con una presenza più assidua nella gestione editoriale. Sicuramente per il presentarsi di problemi di salute della mamma che comunque, ancora nello scorso agosto 2021, ha attivamente presenziato alle iniziative della ‘Settimana della letteratura‘ organizzata come tradizione a Bobbio. L’ho salutata con il rispetto e, in fondo, un filo di soggezione di fronte ad una persona discreta, severa ma capace di essermi insegnante e guida lungo il sentiero del parlare al mondo attraverso la carta stampata. Un saluto dunque con un ringraziamento che è personale e nel contempo come piacentino per il tuo lavoro col quale hai favorito la conoscenza del nostro territorio dando a tanti giovani (e non solo) la possibilità di pubblicare.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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