“Basilea: vita, delitti e il caso Berthold Jacob” Stefano Ghigna ai “mercoledì coi grilli per la testa” il 24 aprile 2024 alle ore 18 in via Roma al 163 racconta di come la piccola Svizzera ebbe la forza nel 1935 di contrastare le nefandezze del regime nazista

Stefano Ghigna, ex insegnante attualmente in pensione vive nella verde Val Perino, in Val Trebbia, tra le montagne piacentino: con questo romanzo ci accompagna in un viaggio tra le pieghe della storia raccontandoci le disavventure di Berthold Jacob, giornalista e pacifista tedesco apolide ebreo, critico radicale del militarismo tedesco perseguito nel 1928 per tradimento e condannato a nove mesi di reclusione. Poco prima dell’avvento al potere di Hitler e dei nazisti nel 1932 emigrò a Strasburgo dove fondò un servizio di stampa indipendente. Mentre l’Europa democratica tutta faceva orecchie da mercante di fronte a quanto stava maturando in Germania, nel marzo 1935 Jacob, di passaggio a Basilea, viene rapito, buttato in una Mercedes nera, narcotizzato e trasferito a tutta velocità in Germania, senza che i doganieri svizzeri, allora disarmati, potessero opporsi. Un’operazione orchestrata da un agente della Gestapo, Hans Wesemann che, a seguito dell’accordo tra i due Stati, subisce un processo farsa che comunque lo vedrà formalmente condannato. Dunque la piccola Svizzera, vestita dei panni del pastorello Davide per l’occasione, di fronte alla prepotenza del gigante Golia, non ci sta e pretende ragione di quanto avvenuto in contrasto con le regole del diritto internazionale nel suo territorio. Così, mentre per conto della fantasia di Ghigna il commissario Pinon, tra vicende familiari e bocconi amari da digerire, indaga sull’intricata vicenda, si arriva ad un infuocato scontro diplomatico tra gli elvetici e il confinante stato nazista. La Svizzera innesca una vibrante protesta, prima verbale, poi formale, in un iter di crescente indignazione, fino a essere pronta ad adire il Tribunale Internazionale, insediato a Losanna, con prove schiaccianti, prodotte da indagini accurate. Così la fionda del piccolo Davide provoca la liberazione del giornalista che verrà immediatamente deportato in Francia e successivamente fuggirà nel Portogallo, a Lisbona. A seguire il processo contro Wesermann e, qui, il romanzo di Stefano si interrompe con una morale di fondo: vale sempre la pena opporsi alle nefandezze dei regimi, di qualunque regime dittatoriale e guerrafondaio.

Come di consueto la serata, dopo l’intervento iniziale del Presidente dell’associazione Fabbrica&Nuvole Bernardo Carli, sarà condotta da Claudio Arzani, scrittore e poeta a sua volta, per concludersi infine con il tradizionale rinfresco offerto dall’associazione di volontariato e inclusione sociale promotrice della rassegna letteraria ‘i mercoledì coi grilli per la testa’.

Stefano Ghigna

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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