Il Claudio che emerge da questo libro è un Claudio combattente, altro che calo della virtù da combattente! Un combattente che esordisce come indiano contro i cowboy oltre il vallo, un combattente per i diritti dei lavoratori e degli uomini, un combattente contro il nucleare, un combattente contro l’editoria agonizzante della poesia, un combattente contro il covid. Un combattente come Davide contro Golia, ma al di fuori della bibbia, di solito è Davide a soccombere.
Lo spirito di Claudio però non si spezza negli anni, nonostante rifiuti e sconfitte sociali drammatiche, ma si fortifica nella speranza di toccare lo spirito degli altri.
Ed ha toccato il mio di scrittore e di poeta da troppi anni immobile! Meraviglioso è il ritorno ciclico del limbo azzurrognolo, una visione eterea, di sogno; visioni di tempi lontani, visioni oltre palpebre quasi chiuse che accarezzano il mondo filtrando il bello e ciò che è stato, che forse tanto bello non era. Meraviglioso e forte è il ritorno costante del treno e di quella scaletta scesa dai deportati e poi dai lavoratori…siam tutti Schiavi? Il libro è una corsa a perdifiato dagli anni settanta ad oggi, una rincorsa tra un forte credo, l’impegno del lavoro, la dolcezza della famiglia. Una corsa a perdifiato per fuggire dall’anonimato poetico, ma non per il successo, non per la soddisfazione del proprio ego, bensì per una spesa sociale del proprio pensiero
Grazie Claudio
Daniele Camia
Antoine Daniel Lion