La festa con i ragazzi e le ragazze del centralino ospedaliero per il mio pensionamento. Al Bar Caffè Tobruk, a Borgotrebbia, da Davide e Sonia

Bar Caffè Tobruk, Borgotrebbia. Prima del Covid mi piaceva, finito il lavoro in Asl, fermarmi per una birra e, specie d’estate, godermi il bel fresco che la posizione all’ombra e un generoso refolo di vento regalavano.

Ma non solo: al Bar Tobruk capitava d’andare con Fabrizio, mio figlio, per una pausa mattutina dall’ufficio ospedaliero e una buona colazione, brioche, caffè, magari succo di frutta. E come dimenticare quella birra, la prima dopo i mesi di ricovero per Covid e di riappropriazione almeno parziale della mia normalità.

E per finire, quando al centralino dell’ospedale c’era qualche problema, lamentele da medici, da reparti, da cittadini, nella mia funzione di Direttore responsabile vedevo di incontrarmi al bar, lontano da orecchie indiscrete, con uno dei “ragazzi” cercando così di capire le ragioni del problema per risolverlo senza tragedie. Perché un errore, un’incomprensione, un malinteso, in un servizio al pubblico (interno ed esterno) sono all’ordine del giorno e il reo, a ben guardare, non è detto sia l’operatore del centralino.

Per esempio, capitò una notte che da parte di un reparto venisse richiesta una consulenza specialistica. Doveva essere chiamato il medico reperibile ma l’operatore “sbagliò” il numero di cellulare per cui prima della soluzione passò del tempo e, in caso di emergenze sanitarie, il tempo à tiranno,. Se ne pretendeva conseguentemente un provvedimento esemplare. Ma, carte e documentazioni alla mano, scoprii che non era stato comunicato a cura del reparto il cambio del numero da chiamare. Tutto risolto quindi con l’invito a tutti i reparti di aggiornare tempestivamente l’elenco dei numeri utili nei diversi casi.

Insomma, un posto speciale per cui, ho deciso tre anni dopo il 2 maggio 2020, giorno del mio pensionamento effettivo, di organizzare, nonostante Covid, post Covid e long Covid siano ancora all’opera, la mia festa di saluto ai ragazzi e alle ragazze del centralino. Rinviare ulteriormente significativa allontanarsi da maggio, perdendo il senso della ricorrenza. Quindi … inviti partiti, il dado è stato tratto.

Ovviamente per l’appunto appuntamento da Davide e Sonia, al Bar Caffè Tobruk, a Borgotrebbia, un luogo dove puoi sentirti a tuo agio, divertirti, gustare buoni panini e buoni tramezzini oltre alla straordinaria pan pinsa.

Per quanto alla festa per e con gli amici centralinisti, basata sulla lettura da parte di Dalila di alcune pagine del mio libro “Fate in Blu, Fate Infermiere“, che dire? Il tavolo col buffet alla fine era vuoto (patatine a parte) come le bottiglie, quelle di pro secco e quelle di spuma ed eravamo tutti allegri. In fondo in fondo, dopo tanti anni di lavoro insieme, emozionati. Con tanti saluti al loro Direttore, un capo dei capi che ha saputo farsi carico dei loro problemi. Cosa che, si badi bene, non ho detto io.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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