“Appuntamento a Trieste”, romanzo di Giorgio Scerbanenco, La Nave di Teseo editore, edizione 2019

Il mondo misterioso e occulto dei servizi segreti e delle spie. Scerbanenco ci porta nella Trieste dell’immediato dopoguerra, una città in mano al governo militare alleato ma dove, nel buio, muovono anche le spie del ‘nemico’, uomini e organizzazioni che arrivano dai paesi dell’Est. Che feriscono gravemente un agente americano, Kirk, aitante 29enne, costringendo il comandante americano Holbes, a simulare la morte dell’agente. Per garantirne la sicurezza e la vita la notizia appare sui quotidiani, una bara coperta dalla bandiera a stelle e strisce viene caricata con tutti gli onori militari su un cargo che parte destinazione oltreoceano. In realtà Kirk risulta letteralmente segregato in una villa sorvegliatissima con al fianco Beth che attende a tutte le sue necessità. Nel frattempo Diana, la ragazza triestina di Kirk, viene informata della notizia (falsa) della morte del suo promesso sposo e naturalmente cade nella depressione e nello sconforto. Intanto Kirk intristisce sempre più e a nulla serve l’offerta di Beth di ‘alleviare’ la sua sofferenza rendendosi disponibile ad amarlo ed essere amata anche senza amore. Per lui esiste solo Diana e la consapevolezza che non potrà comunque rivederla mai più: anche il giorno che tornasse a casa, negli States, dovrebbe vivere nell’anonimato e comunque non potrebbe garantire alcuna sicurezza alla ragazza. Che così, passando il tempo, sempre più sola, si ritrova vicino un vecchio amico d’infanzia da sempre innamorato di lei. Se ne può innamorare a sua volta? Difficile rispondere. Per quanto a sua conoscenza Kirk non c’è più, il tempo passa, anche in famiglia il nuovo rapporto viene visto con grande favore. Ma perché lui dice di andare a Milano in cerca di lavoro e invece va a Verona? Chi incontra? Quali segreti a sua volta nasconde? Holbes indaga, si convince di frequentazioni con agenti avversari non del tutto convinti della morte di Kirk. La frequentazione di Diana potrebbe essere modalità per scoprire la verità e agire di conseguenza. Ma lei è davvero convinta di aver perso per sempre il suo Kirk, anche se il cuore a volte non sa negarsi alla pur incredibile speranza. Questa del resto è la forza dell’amore. Che dire di quante signorine hanno atteso per anni l’impossibile ritorno dell’amato disperso nelle gelide pianure russe? Ricordo la storia della giovane Irma e del “prode Ercole”. Partito per la campagna d’Africa, prigioniero degli americani, rinchiuso in campo di concentramento nelle sabbie del deserto, poi in Francia e infine negli Stati Uniti. Dato per morto, col padre che invitava Irma a trovare un altro giovane, lei ha sempre sostenuto che lui aveva promesso di tornare per sposarla e solo lui aspettava. 14 anni sono passati dal momento dell’imbarco, della partenza in armi e divisa e, alla fine, il cuore di Irma ha avuto ragione, Ettore è tornato, l’ha sposata. Per quanto invece a Kirk e Diana, quale la conclusione del racconto? Non resta che leggere Scerbanenco, davvero un grande autore.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.