Attraversato l’abitato di Castellana, si giunge al piccolo borgo di Bersani, frazione nel Comune di Gropparello, 440 metri sul livello del mare, secondo Italia.Indettaglio.it 33 abitanti, 18 maschi e 15 femmine, una immigrata da un paese europeo, una ragazza con meno di 14 anni e un anziano oltre i 70, undici celibi e cinque nubili, 11 coniugati e sei vedovi.
Già caratterizzato dalla presenza, per iniziativa dell’Associazione Arte Nostra, sulle facciate di diverse abitazioni di numerosi dipinti raffiguranti le fiabe tradizionali, fino al 6 gennaio passeggiando tra le case si può ammirare un suggestivo presepio (ne abbiamo parlato nel post della Vigilia grazie alle fotografie proposte dall’amico Carlo Torregiani) che comprende anche figure di mestieri legati alla tradizione locale.
Possibile dunque incontrare, in questo piccolo borgo della Val Vezzeno, Pinocchio e Cappuccetto Rosso dipinti su meravigliosi murales e poi ancora, rimanere a bocca aperta ammirando le abitazioni raffiguranti le magie di Alice nel Paese delle meraviglie e del Pifferaio Magico, di casa in casa restare incantati dalle raffigurazioni di Cenerentola, Peter Pan e da Hansel e Gretel.
Durante questo periodo però ai Bersani, il “paese delle fiabe“, sono presenti anche personaggi a grandezza naturale che, oltre al tradizionale e immancabile presepe, rappresentano i mestieri tradizionali antichi, che ci riportano ai tempi passati e ci mettono in contatto con le nostre tradizioni.
Sarà la magia del Natale ad aver scatenato la creatività degli abitanti di Case Bersani, pochi ma molto attivi. L’idea è stata di Mila Risoli che con Marisa Magnani ha realizzato un grande presepe con materiale di recupero, prevalentemente stoffe, che hanno rievocato la natività di Betlemme.
Quattordici personaggi sapientemente preparati grazie alla volontà e alla creatività di Mila e Marisa ma la collaborazione del paese non ha tardato ad arrivare ed ecco che da ogni casa è spuntato un presepe e addirittura oggi i personaggi che ricordano i tempi andati della vita nelle campagne, sono ormai quasi cento.
Il borgo dunque si illumina di musica e luci che danno vita ad uno scenario suggestivo arricchito nelle giornate di Natale e Capodanno dall’immancabile vin brulè per allietare le feste più attese dell’anno.
Ecco dunque i personaggi della Natività e gli antichi mestieri del passato, insieme ai magi e agli angioletti. Sembra veramente di tornare in un mondo antico, prima dell’avvento delle fabbriche, prima della ‘grande fuga’ dei giovani verso le città seguendo il sogno d’una vita pensata più facile e più comoda.
Ne valeva la pena? Tutto è filato liscio? Ai Bersani non troveremo probabilmente la risposta ma certo soprattutto i giovani proveranno curiosità per quella vita a scartamento ridotto, lontana dal logorio, dai rumori, dai fumi inquinanti del modello industriale che abbiamo voluto e preferito. E chissà, forse un pò di nostalgia (e di pentimento?) ci stringerà il cuore.