Venerdì 15 marzo 2024 ore 17.30 libreria Postumia, Sant’Antonio: Anni ’70, 70 anni, 70 poesie nel nome della giustizia, dell’equità, #sempredallapartedellapace

Erano gli anni ’70, il mio primo amore (che in realtà era il secondo ma … più intenso), finite le superiori, vacanza premio insieme autogestita all’insaputa dei genitori camera d’albergo in quel di Gabicce, lei già pensava al lavoro, io col dubbio dell’università e forse per questo forse chissà lei mi lasciava ed io ho preso carta e penna e giù versi. Finita lì. Nel senso che dall’amor finito la penna dell’aspirante poeta ha cambiato rotta, erano pur sempre gli anni ’70, sono passato a declamare la rivolta e la rivoluzione dalla parte di chi lavora lungo le vie del rock, figli dei sogni e dei fiori, Misano rock festival che emozione le prime tette al vento e così via con altre liriche. Spedite tutte, su invito, al Consorzio di Pubblica Lettura della mia città che sollecitava i giovani poeti piacentini a farsi avanti. Eravamo 26 giovani di belle speranze. 24 promossi e pubblicati, due no, si dessero all’ippica. Un anno dopo ingresso a gamba tesa di Cremona con invito esteso a quei 26, noi due reietti esclusi a Piacenza, a Cremona inclusi. Poesie sui tazebao nelle vie della città delle tre TTT, 3 medagliati, 2 cremonesi ed io. Consorzio di Pubblica Lettura? Ciapa lè.

Francesco, Claudio, Dalila, #sempredallapartedellapace

Passarono gli anni e vennero i libri, cambiava la vita, laurea, lavoro, matrimonio, famiglia, due figli, vennero le rap-presentazioni, Tiziana, poi Emanuela, Sabrina, infine Dalila a leggere e recitare, sul palco di volta in volta Fausto, Ferruccio, Augusto, Pierluigi, Carmelo con i suoi dipinti, Nelio al pianoforte, altri occasionalmente con la chitarra, solitamente Francesco all’organetto diatonico. Piacenza Sant’Ilario, Castell’Arquato casa dei lavoratori, Carpaneto, Castel San Giovanni, Gropparello, Milano, Pavia, Monticelli d’Ongina, Pontenure, Fiorenzuola d’Arda nel ridotto del Teatro Verdi, Bobbio, Caorso, Borgonovo Val Tidone, la Festa della Sinistra Unita (PD escluso perché noi non moriremo democristiani) al Montale, a San Giorgio nel castello, il Salone Nelson Mandela della Camera del Lavoro – la prima in Italia -, la Festa di Sinistra Ecologia Libertà ancora al Montale, ma alfine venne il silenzio poetico, e fu la volta della prosa, presentazioni, dibattito e non più musica, non più rap-presentazioni, fate l’amore non la guerra, bandiera nera simbolo rosso in soffitta. No al nucleare, rapporto di lavoro in fabbrica, testimonianza di guerra e di prigionia, poesia a dar dichiarazione di presenza ma comunque marginale. Così fino ai giorni dell’inferno, l’incontro con Satanasso il Tigre, il Covid. L’ambulanza per me, per Dalila, per Francesco, i mesi d’ospedale, Nelio che non ce l’ha fatta, Fausto che sembrava essersela cavata come e meglio di noi e poi sono subentrate complicazioni e addio.

Il mondo che è cambiato, noi siamo cambiati. Dentro. Francesco, un anno dopo, incontrato a Monticelli d’Ongina, mi ha confessato che non riusciva più a suonare. Non è stato facile ma siamo qui, venerdì 15 marzo 2024, in periferia della città, a Sant’Antonio, io 70 anni, 70 poesie, un nuovo libro, il quinto poetico, antologico, ‘riassuntivo’ di un lungo percorso poetico, forse vagamente autocelebrativo e Dalila che legge e recita e se capita canta, Francesco che ancora fa musica, noi che di nuovo facciamo rap-presentazioni. Sempre dalla parte di chi lavora, aspettando l’alba del Sol dell’avvenire, #sempredallapartedellapace.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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