Una giornata di grande umanità: in vetrina alla Libreria Fahrenheit con “Nelle fauci degl’Agnelli”

Sonia Galli della libreria Fahrenheit in vetrina con libro e autore

“Nelle fauci degl’Agnelli”, ovvero un libro con una storia travagliata. Pensato come testimonianza di vita sociale da rendere in occasione della mia pensione (maggio 2020) é rimasto semplice bozza in attesa delle mie dimissioni post covid (giugno, quasi un anno fa), poi a seguire ulteriori rinvii per la mia impossibilità di movimento nella prima fase di riabilitazione (agosto). Poi ancora problemi, ancora rinvii a settembre e ottobre. Insomma, d’intoppo in intoppo. Fino a novembre.

A novembre, in accordo con Daniela Gentili (edizioni Pontegobbo) il libro finalmente è uscito dalla tipografia, stampato. Pochi giorni dopo, con la seconda ondata del Covid, sono state vietate tutte le iniziative in presenza al chiuso! Certo il libro è apparso nelle librerie, ci sono state alcune belle recensioni e interviste (su ILPiacenza e infovercelli24 quotidiani online, su Libertà quotidiano di Piacenza), alla libreria Coop al Gotico grazie a Fabiana è stata organizzata un’intervista poi trasmessa in rete. Alcune copie sono state vendute, altre a Natale le ho fatte avere a colleghi e colleghe come saluto appunto per il pensionamento ma senza il rapporto diretto, senza la presenza, oggettivamente manca qualcosa.

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Così eccoci al 21 maggio 2021: con l’arrivo del primo caldo e l’intervenuta vaccinazione di milioni di cittadini, i dati covid migliorano, sia per quanto ai contagiati sia per quanto ai deceduti quotidianamente. L’Italia tira un sospiro di sollievo, si riapre sia pure con prudenza.

Eccomi dunque alla libreria Fahrenheit. A dire il vero per le iniziative in presenza al chiuso il governo parla di riaperture dal 1° giugno. Al 21 maggio bisogna ancora rispettare cautele in base alle norme anti-covid. Così eccomi in vetrina dove è possibile raggiungermi limitatamente ad una persona alla volta. Per un autografo, una dedica, per 4 chiacchiere (modo di dire, in realtà sono state molte ma molte di più, di tutto un po’). Insomma, una giornata di grande umanità.

Un fatto curioso: “Nelle fauci degl’Agnelli” è il mio 8° libro pubblicato e di presentazioni ne avrò alle spalle più di 30 in vari paesi della provincia e qualche puntatina extraterritorio (a Pavia, a Milano). Alle presentazioni si sono avvicendate centinaia di persone, taluni erano “fedelissimi”, altri amici, altri ancora sconosciuti. All’iniziativa di venerdì sono venuti alcuni amici che mai erano venuti e men che meno avevano acquistato miei libri.

Difficile quindi di volta in volta fare previsioni. Ogni volta ci sono sorprese gradevoli che fanno piacere e gratificano l’impegno per “produrre” un libro. In questo caso grandi sorprese l’arrivo di Luigi Bassi, già direttore del personale dell’Asl col quale i rapporti professionali spesso sono risultati di scontro aperto (ma l’amicizia di fondo è rimasta perché il lavoro con le sue vicissitudini non deve condizionare troppo il privato), l’acquisto del libro da parte dell’ingegnere Luigi Gruppi (per sua ammissione condizionato e curioso dall’aver visto copia del libro sulla scrivania di Giuseppe Arcari, direttore affari generali dell’Asl).

4 chiacchiere, 4 dita: Luigi Bassi, già direttore personale Asl

Ma ancora il piacere di incontrare tra gli altri Dorotea, Michele, Giuseppe. Alberto Esse e Valeria che semplicemente si sono stancati di aspettare il loro turno (Luigi Bassi non “staccava” più e con lui le 4 chiacchiere sono diventate un’enciclopedia completa) ma non da meno appunto Dorotea. Con il rammarico per vari impedimenti personali per cui hanno segnato assenza Libera, Enrica, Nunzio, Filippo.

Dorotea e, sulla scrivania, il rinfresco messo a disposizione dalla libreria: tisana, acqua minerale, tarallini, vino bianco. Alla fine del vino non resta una goccia.

Insomma, una bella giornata di sole, due ore e mezza di incontri e di chiacchiere con amiche e amici, qualcuno atteso ma non pervenuto ed ora… alla prossima, covid permettendo: sarà un’estate di grandi soddisfazioni. Nel frattempo, grazie Sonia.

Giuseppe d’Orazio mentre attende il turno torna bambino e gioca col mondo: uomo di mondo. Del resto é Napoletano, come Totò (non so però se sia mai stato a Cuneo)

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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