Una sera d’agosto fresca, senza afa senza zanzare; qualche casetta di sasso tra il verde delle colline, un portico, quattro panche, un tavolo e seduti intorno, una manciata di amici. Quante chiacchiere, quante voci sonore, quante parole spezzate tra i denti dalle risate. Un rincorrersi di storie che parlano di casa, di lavoro, di figli, nipotini e cani. Una divisione naturale e spontanea in gruppi: gli uomini intenti intorno alla “carbonella” o impegnati a tagliare grosse fette di pane e salame; le donne, avanti e indietro dalla cucina, a due a due, o tutte insieme, ferme ogni tre passi per discorrer meglio. E poi tutto un urtarsi di anche e di spalle nel piccolo locale, con il profumo del sugo e il vapore che sale dalla pentola della pasta. Un rimbalzare di aiutami, passami, spostati e scoppi di risa. Alla fine, in processione, con la zuppiera fumante, si torna dagli uomini che aspettano, allungando colli e piatti. Una sera d’agosto che vorresti non finisse, perchè tutto intorno a te parla di serena semplicità, di voglia di vivere. Grazie amici di Donceto, per la vostra casa aperta, per il vostro modo di accoglierci sempre con entusiasmo. Firmato: Quella che ha fatto sparire, cucchiaino a cucchiaino, mezzo chilo di gelato.