Un anno di Arzyncampo, un anno di lavoro duro. Come nella vita, solo l’impegno e la fatica “pagano”

Un anno, dicevo, di blog, di Arzyncampo.

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Dal 30 settembre 2006.

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Con qualche “vuoto di presenza” (qualche giorno, meno di una settimana, ferie estive in Val Trebbia ed ultimo periodo in Sicilia a parte), ma senza mai “morire”.

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In tanti casi, invece, ho visto amici ed amiche di web cimentarsi con entusiasmo nell’avvio di presenze nel mondo virtuale. Salvo, finito l’entusiasmo, magari nel breve volgere di pochi giorni, svanire nel nulla o dedicare il proprio tempo ad altro. Oppure ancora limitare la presenza ad apparizioni saltuarie e occasionali.

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Che fine hai fatto, alexia bella come il sole nonostante l’evidente difetto psichico, lo sconfinato amore per l’azzurro del Berlusconi?

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Costa un grande impegno, alimentare un blog. Quotidianamente o quasi pensare e trovare uno spunto da dire, da proporre, da commentare che non sia già detto, proposto, commentato in un quotidiano, una rivista patinata, una radio privata, un tubo catatonico, un video al plasma da parte di qualcuno ora autorevole ora anche più “semplicemente” famoso per un paio di stupidaggine detto al “Grande fratello”.

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Catturare l’attenzione di chi non ti conosce.

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Costa fatica, impegno e, qui, molti dopo poco “buttano dentro”, lasciano lentamente deperire il blog fino alla consunzione finale, quando il counter segnala lettori zero.

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Invero buona parte degli accessi ad Arzyncampo (mediamente 46 al giorno con punte oltre i 100) non solo sono “silenti” ma addirittura neanche hanno mai letto una riga (qualcuno me l’ha candidamente confessato).

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Alcuni visitano il blog “semplicemente” per ammirare l’arte degli artisti che seleziono per accompagnare i testi ma attenzione, tutto fa, un dipinto o una citazione sono sempre un messaggio, qualcosa che si trasmette, che richiede impegno, ricerca, che diventa espressione del mio essere. Un post? Difficilmente, tra testo ed immagini selezionate, mi impegna per meno di un’0ra almeno.

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Come del resto, nella vita. Non per fare morale o psicologia da quattro soldi. Un blog è fatica, impegno, lavoro duro. Solo l’impegno e la fatica producono l’effetto voluto.

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Essere letti, essere ascoltati. Perché mente sapendo di mentire chi afferma di scrivere per sé stesso. Si scrive per placare la voglia di vedere il nero sommergere il bianco del foglio e si scrive per gli altri, per essere letti, per il sottile fascino della consapevolezza di aver colpito nel segno, di aver suscitato interesse o, addirittura, emozioni.

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Arzyncampo per un anno c’è riuscito. Lunga vita ad amiche e conoscenti, lunga vita a chi accende il p.c. e si accinge alla lettura.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

2 Risposte a “Un anno di Arzyncampo, un anno di lavoro duro. Come nella vita, solo l’impegno e la fatica “pagano””

  1. Sono d’accordo con te è un grande impegno, alimentare un blog, il mio l’ ho aperto nel mese di febbraio. Anche se scrivo solo un post alla settimana, pensare e trovare qualcosa da dire non è sempre facile.

    Condivido pienamente:

    “Perché mente sapendo di mentire chi afferma di scrivere per sé stesso. Si scrive per placare la voglia di vedere il nero sommergere il bianco del foglio e si scrive per gli altri, per essere letti, per il sottile fascino della consapevolezza di aver colpito nel segno, di aver suscitato interesse o, addirittura, emozioni.

    Con il tuo impegno e la tua determinazone, il tuo blog continuerà a vivere per molti anni.

    Un caro saluto e buona continuazione da Lucia

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