“Tra i monti del vino”, racconto di Francesco Saverio Bascio, narratore e poeta in Carpaneto (Pc)

Il viale piccolo, di campagna, si insinua curvoso lungo la valle, dove le fitte nebbie del PO fanno fatica a salire e tra le nebbie, le casse del miele a ridosso delle robinie, delle querce, e dei faggi, cullano il sogno invernale dei popolati alveari nelle loro casette di legno. Tra quei viali, ai piedi dei monti del vino, dove regna l’Ortrugo, tra Malvasie e pregiati Moscati, il Gutturnio, sorride litigioso al rosso Barbera, e alla dolce Bonarda; e tra quei ricchi filari, c’è l’antica casetta del signor Angelo. In quelle valli Padane, circondata dai cachi, dai frutti di bosco, e dalle nere prugne, quell’antica Cascina, sembra una vecchia signora dalla sbiadita eleganza. Le ciliegie, cosi succulente sembrano gemme, in mezzo agli odori di pere e di mele, e l’intenso profumo pervade quei campi dai mille colori. Tra i pioppi e le fragranze del mosto, il possente cedro, allarga le ombrose braccia sull’ampio cortile; vecchio custode dell’aia scomparsa . Alla fine degli stretti gradini, si affaccia sulla piccola terrazza porticata lui! Altissimo, ancora distinto, educato e gentile, il signor Angelo dai capelli bianchi che non riescono ancora, anche se vecchi, a nascondere l’innata eleganza. Ero già venuto la vigilia, e scherzo sempre con lui, riuscendo spesso a rompere la monotona e triste solitudine. Lui, accetta e risponde con garbo alle risate, anche quando lo prendo un po’ in giro per la sua nuova compagna dalle ruote grandi; la sua nuova carrozzina, diventata ormai, quasi inseparabile. Ma il signor Angelo è intelligente, e sa che i miei scherzi, le mie barzellette, servono a farlo sorridere; spezzando quel nero presagio di solitudine vissuta. Il suo cuore inoltre, è cosi buono da ignorare tutte le cattiverie del mondo… (sinceramente,)…da prenderne esempio. Lo saluto con garbo, ma lui stavolta, soltanto stavolta, mi richiama su, su quella terrazza porticata con una piccola lacrima che gli scivola tra le guance, chiedendomi un favore, l’unico mai chiesto! Mi chiama con la sua lunga e gracile mano, commosso, timido, ed emozionato, facendomi segno di avvicinarmi. E risalgo quella scalina chiedendo cosa sia successo, lui si asciuga quella piccola lacrima dicendo…domani,… è Natale, vieni a trovarmi di nuovo ?…

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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