Storie e leggende della Bobbio esoterica in occasione della Settimana della Letteratura organizzata da edizioni Pontegobbo

Lo spunto è dato dalla Settimana della Letteratura, manifestazione giunta alla 13^ edizione, organizzata dalle edizioni Pontegobbo di Daniela Gentili congiuntamente alla municipalità, che ci ha portati anche in questo 2023 nel borgo della Val Trebbia, Bobbio. Un’intera settimana trascorsa all’ombra dell’Abbazia di San Colombano e di piazza Santa Fara con le serate impegnate tra presentazioni di libri e incontri d’autori ma nello stesso tempo cogliendo l’occasione (anche grazie alle notizie riportate nel sito “Podere Casale”) per approfondire la conoscenza di alcuni aspetti della Bobbio esoterica.

BOBBIO (PC). Duomo s Maria Assunta, affresco Ultima Cena del 1756

Innanzitutto apprendiamo che il borgo fu con ogni probabilità sede di magioni templari, e nella Cattedrale di Santa Maria Assunta è conservata una curiosa rappresentazione dell’Ultima Cena di autore ignoto, dove Giovanni addormentato è raffigurato in modo molto effemminato, quasi a voler confermare la tesi secondo cui sarebbe in realtà Maria Maddalena, come ha sostenuto Dan Brown nel suo romanzo campione di vendite Il Codice Da Vinci, riferendosi al ben più famoso affresco di Santa Maria delle Grazie a Milano.

La Gioconda, olio su tela di Leonardo da Vinci

Ma i collegamenti con Leonardo non finiscono qui. Secondo le ricerche compiute dalla storica dell’arte Carla Glori, la donna ritratta nel quadro più famoso del poliedrico e geniale artista, La Gioconda, sarebbe in realtà Maria Bianca Sforza ed il paesaggio disegnato alle sue spalle altro non sarebbe che la campagna circostante la città di Bobbio con ancora una volta il Ponte Gobbo in bella vista. Il panorama immortalato da Leonardo, secondo la studiosa, sarebbe quello che si poteva ammirare affacciandosi dalle finestre del castello Malaspina Dal Verme di Bobbio, che ancora oggi domina la vallata.

Castello Malaspina Dal Verme di Bobbio

Ed è proprio il castello di Bobbio ad essere al centro di altre più cruente e inquietanti vicende. Secondo quanto si tramanda in paese, nel maniero edificato all’inizio del 1300 era stato costruito un pozzo del taglio, dentro al quale venivano gettati i condannati a morte, destinati a spirare dilaniati dalle lame che fuoriuscivano dalle pareti di questa crudele macchina di tortura. Diversi testimoni giurano di aver visto i fantasmi di questi sfortunati aggirarsi la notte lungo le mura del castello in cerca di pace.

Gerberto di Aurillac, papa Silvestro II, il papa stregone

Inevitabile infine concludere questa breve presentazione della Bobbio esoterica ricordando un altro personaggio storico leggendario: Gerberto di Aurillac, destinato a divenire Papa con il nome di Silvestro II, passato alle cronache anche come il Papa Mago.

Gerberto fu nominato abate del Monastero di San Colombano  e della contea di Bobbio nel 982 dall’allora Imperatore del Sacro Romano Impero Ottone II. A quel tempo l’abbazia godeva di altissimo prestigio sia culturale sia morale, e la sua biblioteca era una vera miniera di conoscenze. Qui Gerberto poté consultare numerosi testi rari ed antichi. Era uomo di grande cultura e diede un contributo importante per l’introduzione delle conoscenze arabe di aritmetica e astronomia in Europa e vi importò anche l’orologio a bilanciere. A lui sono attribuite l’invenzione di complicati strumenti musicali e soprattutto di una testa parlante in grado di rispondere in senso affermativo o negativo quando interrogata.

Il 2 aprile 999 fu nominato Papa dall’Imperatore Ottone III di cui era stato in precedenza il precettore. Le conoscenze e la cultura di Papa Silvestro II, erano tuttavia talmente grandi che attorno a lui iniziarono a fiorire le più variegate leggende al punto di attribuirgli poteri magici e rapporti con il demonio. Si ipotizzò che la testa parlante che aveva costruito fosse un Golem all’interno del quale aveva imprigionato un demone e, coincidenza significativa, durante il processo ai Templari di tre secoli dopo si parlò ancora di un Golem simile alla testa posseduta da Silvestro II. Secondo altri racconti Silvestro era entrato in possesso di un libro di magia nera. Ma l’apice della sua fama di Mago la raggiunse nella notte del 31 dicembre 999. Secondo la superstizione popolare la fine del millennio sarebbe coincisa con la fine del mondo. Ma Silvestro poco prima della mezzanotte spostò in avanti il calendario cancellando l’anno mille e salvando così il mondo dalla distruzione con un semplice trucco matematico.

Così conclusa la conoscenza con la Bobbio della magia e del diavolo bidonato da San Colombano per il fatto del ponte che fu il diavolo in persona a costruire in cambio dell’anima del primo a transitare sul ponte, ma fu scornato: il primo che venne fatto passare fu un cagnolino. Nel frattempo si è conclusa con la premiazione come piacentina dell’anno di Donatella Ronconi, editore puro e indipendente, che, come ha specificato Daniela Gentini, “con il suo coraggio imprenditoriale, la sua visione e il forte legame con il territorio ha dato un contributo fondamentale allo sviluppo di Editoriale Libertà“. Parole con le quali le edizioni Pontegobbo hanno dato appuntamento all’edizione 2024, la 14^. Dunque, arrivederci, Bobbio.

Donatella Ronconi tra Daniela Gentili e Roberto Pasquali

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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