“Sarti Antonio e il malato immaginario”, romanzo di Loriano Macchiavelli, Dario Flaccovio editore

Edizione speciale, accompagnata dai disegni realizzati dal grande Magnus per questo racconto originariamente pubblicato a puntate sulla rivista “2000 incontri”. Il consueto giallo ambientato nella Bologna del questurino Antonio Sarti con la sua ormai mitica volante 28, alle prese con una ristrutturazione in atto nel centro storico con correlata vicenda di sfratto di abusivi, mobilitazione del movimento, occupazione proletaria dei caseggiati di via Santa Caterina, sguardi truci tra giovani incazzati e rudi celerini. Storia parallela a quella del ritrovamento del cadavere di Luca Pomelli Parmeggiani, figlio di un barone della medicina, apparentemente morto per overdose. A Sarti l’affidamento dell’indagine ufficiale ma la vicenda attira anche l’attenzione di Ugo Poli, l’archivista della Questura, detto per evidente difetto fisico e per malcelata antipatia naturale, lo Zoppo. Il quale, sul caso, avvia un’indagine tutta personale che lo porta a contatto con il dorato mondo della salute pubblica e della commistione tra pubblico e privato. Dove spesso il privato munge il pubblico trovando il modo di dirottare soldi nelle tasche sbagliate. Talvolta lucrando sui posti letto, talaltra manovrando sui ricoveri oppure addirittura facendo carte false circa l’intervento realizzato in clinica ma con rimborso a carico dell’Asl. Fatti sui quali ben poco inventa Macchiavelli, fatti che nel mondo del reale sono all’onor delle cronache quotidiane, fino alle recentissime denunce da parte della Guardia di Finanza che, a Catania e Piacenza, ha rilevato defunti con punte temporali di decessi risalenti a dieci o addirittura 35 anni fa tuttora presenti nelle anagrafiche dell’Asl e quindi con regolare mensile pagamento (mediamente 6,00 € al mese per defunto “assistito”) per l’assistenza teoricamente garantita dal medico di base. Truffa? Non esageriamo. A Catania come a Piacenza probabile si tratti semplicemente di mancanza di adeguati controlli, di scarso allineamento tra soft-ware degli uffici anagrafe comunali e sistemi informatici della sanità, probabile dunque possano derivarne rilievi nei confronti dei due Direttori Generali interessati (Antonio Scalone e Francesco Ripa di Meana) comunque di “semplice” natura amministrativa e non sicuramente penale. Ma se, invece, come ipotizza Macchiavelli, le “distrazioni” del pubblico fossero scientemente “aiutate” dal privato, le potenzialità economiche potrebbero diventare faraoniche, trasformando presunti luminari della scienza in veri e propri nababbi. E, in questa “marmellata”, nella realtà romanzata del mondo virtuale uscito dalla penna di Macchiavelli, infilano le mani, con obiettivi diametralmente opposti, i due questurini, Poli e Sarti, lungo percorsi,  per scopi ed obiettivi assolutamente diversi.  Scoprendo una realtà ed una città che pochissimo assomiglia a quella dotta e grassa assisa ai piedi del colle che ci magnifica nelle sue canzoni l’erudito professor Francesco Guccini. Non la Bologna intellettuale, non la Bologna dei tortellini e dei cotechini che ben conosciamo, questa è la Bologna dietro le quinte, quella dell’eroina, della cocaina, dell’affarismo seenza scrupoli e senza morale, la Bologna che non ha nulla di diverso dalle altre grandi metropoli, quelle delle fogne dove trionfano i ratti del potere economico. Altroché comunismo, altroché alternativa. Pura fantasia?

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Vi è una striscia di terra dove 1.500.000 di persone, donne, uomini, bambini ed anziani sono stati assediati e rinchiusi in una prigione a cielo aperto dal governo israeliano

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La Striscia di terra si chiama Gaza

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Il Governo israeliano ha deciso che Gaza non deve avere: acqua, benzina, elettricità, medicine. Ad oggi: 160.000 persone hanno perso il lavoro, 85 pazienti sono morti per mancanza di medicine, l’85% della popolazione sta vivendo sotto la soglia di povertà

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Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

4 Risposte a ““Sarti Antonio e il malato immaginario”, romanzo di Loriano Macchiavelli, Dario Flaccovio editore”

  1. Non sapevo che il grande Magnus avesse contribuito a quest’opera. Tra l’altro, il personaggio in cover ha dei tratti somatici molto simili all’artista scomparso.

    🙂

  2. E ti dirò di più, caro Keypaxx: non solo il Maestro ha realizzato le tavole che accompagnano la storia ma in più queste sono l’unico omaggio reso alla sua città, Bologna appunto. Dove si svolgono le vicende di Sarti Antonio e che di conseguenza viene rappresentata dalla matita del grande disegnatore. Un’opera quindi che ogni collezionista non può assolutamente farsi mancare.

  3. Ottimo aneddoto, Claudio. Grazie. Sono un estimatore di Magnus e della sua opera “popolare” più celebre; Alan Ford.

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