Già sono trascorse due settimane da quando ho saputo che ci ha lasciati Roberto Spinola, 76 anni, biologo, già Sindaco a Podenzano e poi a Ponte dell’Olio, ex dipendente Ausl, responsabile del laboratorio analisi dell’ospedale di Bobbio, in seguito direttore del Distretto sanitario della Montagna e per finire responsabile dell’impianto del Centro Servizi Ambulatoriali a livello provinciale. Aderente al Partito Socialista, in seguito protagonista della diaspora socialista: successivamente allo scioglimento del Partito è stato candidato alle votazioni regionali per la Lega Nord mancando di poco l’elezione.
Nella prima metà degli anni novanta, col passaggio dalle Usl all’Azienda Unitaria Sanitaria provinciale, l’occasione per incontrarlo. Travolto da una lotta di potere tra esponenti cattolici e democristiani, fui costretto ad abbandonare la sede Asl di Castel San Giovanni in quanto collaboratore dell’allora direttore sanitario ospedaliero e soprattutto in quanto socialista. Roberto, conclusa con le dimissioni (a seguito di contrasti interni alla sua stessa maggioranza) l’esperienza di Sindaco a Podenzano, fresco di nomina a Direttore del Distretto della Montagna nell’ambito dell’Asl piacentina, venuto a conoscenza del fatto, mi contattò proponendomi la collaborazione come responsabile amministrativo del Distretto con sedi a Bettola e all’ospedale di Bobbio. Un’esperienza durata tre anni, stimolante, propositiva, di soddisfazione, intensa ma non priva di aspetti controversi. Perché Spinola, a mio giudizio, era sicuramente un uomo del fare ma nel nome innanzitutto di un’ambizione personale senza fine. Che lo portava ad ottenere ottimi risultati di grande interesse per gli assistiti e i cittadini in generale ma che, ad un certo punto, lo portavano anche a grandi contrasti e in buona sostanza a concludere in malo modo le diverse esperienze amministrative.
Personalmente ritengo si siano ottenuti, lavorando insieme, buoni risultati, nell’interesse soprattutto dell’ospedale di Bobbio e degli anziani residenti nel Distretto comprendente Val Nure e Val Trebbia ma, dopo tre anni di lavoro comune, ho ritenuto opportuno dividere i nostri percorsi iniziando una nuova esperienza nella sede piacentina dell’Asl. Dopo qualche anno a sua volta ebbe un importante incarico in città ma, con l’arrivo da Roma di un nuovo Direttore Generale, finì col sentirsi emarginato dimettendosi dall’Azienda. Riuscì a farsi eleggere Sindaco a Ponte dell’Olio ma, come dicevo, l’uomo aveva carattere e motivazioni di fondo controverse oltre in alcune situazioni scarso equilibrio nei rapporti interpersonali per cui, ad un certo punto, inevitabilmente, la sua stella lentamente perdeva e perse splendore, finendo nell’ombra dei ricordi.
Certo, la sua partenza per l’Altr/Ove mi ha sconcertato e voglio ricordare un piccolo lavoro costruito insieme: si realizzò un giardinetto con tanto di panchine di fianco all’ospedale bobbiese dove i pazienti ricoverati potevano trascorrere un pò di tempo all’aria buona, come si suol dire. Tornato all’ospedale qualche anno dopo, quando entrambi ne eravamo ormai trasferiti, l’erba alta praticamente copriva le panchine, rendendo l’area inutilizzabile. Ecco, Roberto Spinola non avrebbe mai permesso tanta incuria e decadenza.