Quando un amico se ne va… buon tempo, Faustone

Stamattina, alle 5 circa, Fausto ci ha lasciato. Ieri aveva finalmente avuto quel trapianto di cellule staminali che aspettava da anni. Non è servito. Un anno fa, a febbraio 2020, era stato uno dei primi ricoverati per covid 19, mi raccontava poi che l’avevano trasferito nell’ospedale da campo allestito dai militari “dove si mangiava di lusso, a mezzogiorno e sera”, mica come con la cucina in appalto riservata ai pazienti ricoverati in ospedale. L’avevo rivisto a fine novembre, nella sua Borgonovo, a pranzo Alla Locanda della Stazione in piazza, anche per consegnargli copia del mio ultimo libro, quello che non ha voluto recensire per “diverse valutazioni politiche” (lui, già esponente di punta nel PCI borgonovese, improvvisamente anni fa ‘illuminato sulla via della DC’). Aspettavamo la fine del blocco dei trasferimenti tra Comuni diversi per rivederci e nel frattempo nelle ultime settimane, mentre aspettava il nuovo ricovero, ci siamo spesso sentiti al cellulare. Diceva che stava lavorando a quattro pubblicazioni contemporaneamente. L’ho canzonato, “stai attento, chi troppo vuole nulla conclude”, ma lui insisteva, prima faceva prima finiva, “magari il tempo che ho ancora è poco, devo sbrigarmi, ma sono a buon punto”. Non c’è l’hai fatta, amico mio, buon vecchio “Faustone Fascistone” come ti ho sempre amabilmente canzonato mentre insieme facevamo quegli spettacoli di poesia di pace, amore e fantasia, contro tutte le guerre e tutti i Mussolino. Buon tempo, amico, R.I.P.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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